Quando l'Italia è entrata nell'Euro avevo 21 anni, dunque appartengo ad una generazione che ha vissuto a sufficienza la lira e dunque anche il passaggio all'Euro da ricordarsi tutta la narrativa che è stata fatta su entrambe. Questo mi ha dato la contezza di rendermi conto di tutte le narrazioni che da vent'anni vanno in atto in questo paese (come in generale in qualsiasi paese abbia l'Euro) e dunque del disgustoso teatrino di far passare l'Euro come una conquista di paesi europei che si sono associati per essere, assieme, più forti e soprattutto che una moneta unica avrebbe protetto i nostri debiti. Quanto questo non sia vero non solo è suffragato dalle polemiche di questi anni, che pure di per sé basterebbero, e dal peggioramento delle condizioni generali di tutte le economie del Sud dell'Europa (ma presto toccherà anche a quelle del Nord) ma anche dalla banale osservazione del precedente storico dell'Argentina che mostra come legandosi ad una moneta più forte non solo non sia garantita la tenuta dei conti, ma che se l'interesse del più forte è di schiacciarti e ha la forza di farlo, lo farà, anche se nel frattempo ti sei illuso che unendoti ad altri deboli, il potente non possa comunque schiacciarti. Un po' come i fessi che quando si fanno il bagno nel mare agitato, si mettono tutti vicini illudendosi che vedendoli assieme le onde diranno "Uhm, questi sono troppo grossi per noi, vabbè torniamo indietro, ci rivediamo alla prossima mareggiata". Ma andiamo avanti.
Ogni discussione sull'Europa deve partire da un presupposto di fondo: l'Euro nasce come progetto americano per indebolire i paesi europei trasformandoli in stati clienti degli Stati Uniti. Questa è la sua unica funzione e non ne esistono altre. Non si tornerà per vie istituzionali agli stati Nazione né si costituirà un superstato europeo perché non lo vuole nessuno. Non lo vogliono gli americani che a quel punto non potrebbero più depredare l'Europa a colpi di crisi scatenate dai loro fondi di investimento. Non lo vuole la Cina che non potrebbe più non soltanto comprare sotto prezzo interi asset dell'economia europea come già sta facendo da vent'anni, mandando in mezzo alla strada interi comparti tecnologici e artigianali italiani. E non lo vuole nemmeno la Federazione Russa che a quel punto dovrebbe trattare con un ente burocratico molto più potente e non più legato agli Stati Uniti. Un superstato europeo sarebbe un pericolo per tutte le altre potenze mondiali, che si troverebbero a dover mediare con un'entità burocratica che, essendo a quel punto il più ricco polo geopolitico del mondo, avrebbe il potere di sbattere fuori qualsiasi concorrente dal proprio spazio. Ma, al tempo stesso, nessuno ha interesse ad un ritorno degli stati Nazione classici dell'Europa che fu, perché non potendo nessuno di questi stati permettersi di essere davvero sovrano, a quel punto o si scannerebbero in una guerra che alla fine farà emergere qualche forte personalità in grado di prendersi l'Europa (come tentarono di fare prima Napoleone e poi Hitler) oppure si alleerebbero, al fine di riprendersi l'Africa e dunque sottrarre alle altre potenze geopolitiche che oggi se le contendono, il controllo delle materie prime che garantiscono l'autosufficienza europea, che oggi non c'è, perché l'Europa ha un'economia totalmente dipendente da materie prime che non produce e dunque ha bisogno dell'Africa. A quel punto l'Europa, o unita o divisa in nazioni, tornerebbe protagonista come lo era fino all'Ottocento. Di conseguenza, l'obiettivo di tutti i paesi del mondo (i rossobruni se ne facciano una ragione, è l'obiettivo anche della Russia e della Cina) è di depredare l'Europa, proprio per impedire che il Vecchio Continente, in una delle due forme (stati nazione o superstato europeo) torni protagonista nel dibattito mondiale.
Questo come si aggancia al MES? Con la banale considerazione che ogni discussione su di esso, senza le premesse di cui sopra, è tutta pura e semplice fuffa. Perché se non si tiene conto del dato di fondo "l'obiettivo è spogliare l'Europa", ogni posizione delegittima se stessa.
Sostanzialmente cos'è il MES? E' la sottoscrizione di un fondo salvastati che si sostanzia in un piano di aiuti per paesi in difficoltà che viene concesso a condizioni tali da costringere le politiche dei singoli paesi a colpire pesantemente il ceto medio, togliendo loro sovranità economica e, di fatto, politica. In teoria, questo fondo dovrebbe aiutare i singoli paesi, comprando i loro debiti. Ma questo di fatto significherebbe dare alla Troika un potere praticamente assoluto sui paesi europei, riducendoli in macerie esattamente come è stato fatto con la Grecia, introducendo pignoramenti di prime case, tagli alle pensioni, ai servizi sociali, alla sanità, insomma spogliare l'Europa. Fin qui si potrebbe dire che ci convenga non accettarlo ed è vero. Ma non si tiene conto dell'alternativa, che è molto semplice: se i paesi europei rifiutassero di sottoscrivere il MES, a quel punto i fondi speculativi - Blackrock e via discorrendo, che sono quelli che determinano davvero l'andamento delle borse, perché hanno capitali tali da comprarsi tutti gli stati europei - venderebbero allo scoperto i debiti dei singoli paesi, di fatto mandandoli in fallimento. Quindi non ci conviene nemmeno non accettare il MES. In sintesi, siamo in trappola. Siamo nella classica condizione in cui veniamo catturati da un nemico il quale ci offre due possibilità: o accettiamo di farci ammazzare o ci facciamo schiavizzare a condizioni talmente disumane che a quel punto sarebbe meglio morire. E non ci si facciano illusioni. Da questa situazione, sul piano istituzionale, non ci può salvare nessuno. Non può salvarci Giorgia Meloni, non ci potrebbe salvare Conte, non potrebbe salvarci Letta o qualsiasi fesso prenda il suo posto. Né tantomeno ci salverebbe un fantomatico tecnico in stile Monti o Draghi. Dobbiamo metterci in testa che siamo finiti nelle mani di criminali, di mafiosi che agiscono e si comportano da mafiosi, con le stesse tecniche, quella di far esplodere il negozio e poi di offrire la protezione. Infatti, guarda un po' il caso del MES, si parlava molto prima che scoppiasse la grana Covid, e la politica italiana era fortemente divisa sulla decisione di accettarlo, con la sinistra che ovviamente, da buoni servi, spingevano per l'accettazione e la destra che senza tenere conto del tipo di interlocutore con cui si confrontava (cioè criminali) non si rendeva conto di avere a che fare con un ricatto mafioso. E infatti, ma guarda un po' la casualità, nel 2020 arriva il Covid e il 2022 la grana ucraina che, con le sue peculiarità, costringe i paesi europei a scegliere tra due mali: o scegliere di morire di covid o scegliere di morire di fame e di freddo. Ed ecco, ora che queste crisi stanno colpendo l'Europa, guarda caso, riproporsi il tema del MES. Dunque, colpendo duramente i paesi europei, li si vuole mettere nelle condizioni di accettare cose che in realtà non vorrebbe nessun paese.
Ogni discussione sull'Europa deve partire da un presupposto di fondo: l'Euro nasce come progetto americano per indebolire i paesi europei trasformandoli in stati clienti degli Stati Uniti. Questa è la sua unica funzione e non ne esistono altre. Non si tornerà per vie istituzionali agli stati Nazione né si costituirà un superstato europeo perché non lo vuole nessuno. Non lo vogliono gli americani che a quel punto non potrebbero più depredare l'Europa a colpi di crisi scatenate dai loro fondi di investimento. Non lo vuole la Cina che non potrebbe più non soltanto comprare sotto prezzo interi asset dell'economia europea come già sta facendo da vent'anni, mandando in mezzo alla strada interi comparti tecnologici e artigianali italiani. E non lo vuole nemmeno la Federazione Russa che a quel punto dovrebbe trattare con un ente burocratico molto più potente e non più legato agli Stati Uniti. Un superstato europeo sarebbe un pericolo per tutte le altre potenze mondiali, che si troverebbero a dover mediare con un'entità burocratica che, essendo a quel punto il più ricco polo geopolitico del mondo, avrebbe il potere di sbattere fuori qualsiasi concorrente dal proprio spazio. Ma, al tempo stesso, nessuno ha interesse ad un ritorno degli stati Nazione classici dell'Europa che fu, perché non potendo nessuno di questi stati permettersi di essere davvero sovrano, a quel punto o si scannerebbero in una guerra che alla fine farà emergere qualche forte personalità in grado di prendersi l'Europa (come tentarono di fare prima Napoleone e poi Hitler) oppure si alleerebbero, al fine di riprendersi l'Africa e dunque sottrarre alle altre potenze geopolitiche che oggi se le contendono, il controllo delle materie prime che garantiscono l'autosufficienza europea, che oggi non c'è, perché l'Europa ha un'economia totalmente dipendente da materie prime che non produce e dunque ha bisogno dell'Africa. A quel punto l'Europa, o unita o divisa in nazioni, tornerebbe protagonista come lo era fino all'Ottocento. Di conseguenza, l'obiettivo di tutti i paesi del mondo (i rossobruni se ne facciano una ragione, è l'obiettivo anche della Russia e della Cina) è di depredare l'Europa, proprio per impedire che il Vecchio Continente, in una delle due forme (stati nazione o superstato europeo) torni protagonista nel dibattito mondiale.
Questo come si aggancia al MES? Con la banale considerazione che ogni discussione su di esso, senza le premesse di cui sopra, è tutta pura e semplice fuffa. Perché se non si tiene conto del dato di fondo "l'obiettivo è spogliare l'Europa", ogni posizione delegittima se stessa.
Sostanzialmente cos'è il MES? E' la sottoscrizione di un fondo salvastati che si sostanzia in un piano di aiuti per paesi in difficoltà che viene concesso a condizioni tali da costringere le politiche dei singoli paesi a colpire pesantemente il ceto medio, togliendo loro sovranità economica e, di fatto, politica. In teoria, questo fondo dovrebbe aiutare i singoli paesi, comprando i loro debiti. Ma questo di fatto significherebbe dare alla Troika un potere praticamente assoluto sui paesi europei, riducendoli in macerie esattamente come è stato fatto con la Grecia, introducendo pignoramenti di prime case, tagli alle pensioni, ai servizi sociali, alla sanità, insomma spogliare l'Europa. Fin qui si potrebbe dire che ci convenga non accettarlo ed è vero. Ma non si tiene conto dell'alternativa, che è molto semplice: se i paesi europei rifiutassero di sottoscrivere il MES, a quel punto i fondi speculativi - Blackrock e via discorrendo, che sono quelli che determinano davvero l'andamento delle borse, perché hanno capitali tali da comprarsi tutti gli stati europei - venderebbero allo scoperto i debiti dei singoli paesi, di fatto mandandoli in fallimento. Quindi non ci conviene nemmeno non accettare il MES. In sintesi, siamo in trappola. Siamo nella classica condizione in cui veniamo catturati da un nemico il quale ci offre due possibilità: o accettiamo di farci ammazzare o ci facciamo schiavizzare a condizioni talmente disumane che a quel punto sarebbe meglio morire. E non ci si facciano illusioni. Da questa situazione, sul piano istituzionale, non ci può salvare nessuno. Non può salvarci Giorgia Meloni, non ci potrebbe salvare Conte, non potrebbe salvarci Letta o qualsiasi fesso prenda il suo posto. Né tantomeno ci salverebbe un fantomatico tecnico in stile Monti o Draghi. Dobbiamo metterci in testa che siamo finiti nelle mani di criminali, di mafiosi che agiscono e si comportano da mafiosi, con le stesse tecniche, quella di far esplodere il negozio e poi di offrire la protezione. Infatti, guarda un po' il caso del MES, si parlava molto prima che scoppiasse la grana Covid, e la politica italiana era fortemente divisa sulla decisione di accettarlo, con la sinistra che ovviamente, da buoni servi, spingevano per l'accettazione e la destra che senza tenere conto del tipo di interlocutore con cui si confrontava (cioè criminali) non si rendeva conto di avere a che fare con un ricatto mafioso. E infatti, ma guarda un po' la casualità, nel 2020 arriva il Covid e il 2022 la grana ucraina che, con le sue peculiarità, costringe i paesi europei a scegliere tra due mali: o scegliere di morire di covid o scegliere di morire di fame e di freddo. Ed ecco, ora che queste crisi stanno colpendo l'Europa, guarda caso, riproporsi il tema del MES. Dunque, colpendo duramente i paesi europei, li si vuole mettere nelle condizioni di accettare cose che in realtà non vorrebbe nessun paese.
Quello che nessuno vuole accettare è che il benessere di cui abbiamo goduto non tornerà, se non a prezzo di una lotta, di una svolta autoritaria di tipo sovranistico, con un uomo forte che si assuma la responsabilità di liquidare le classi dirigenti europee con le cattive. Perché tutto delle politiche europee è mirato a dare ancor più potere agli Stati Uniti e, nel grande complesso della geopolitica mondiale, noi non abbiamo amici. Istituzionalmente, cioè seguendo le vie designate da democrazie costruite proprio per rendere i paesi europei dipendenti, non possiamo uscirne. E nei prossimi mesi e anni, vedremo questa realtà delinearsi dinnanzi ai nostri occhi, facendo giustizia sia del melonismo dilagante presso una parte di antisistema che ancora si illude che la salvezza verrà da destra, sia delle cretinate di una sinistra che, lungo tutto l'arco degli ultimi trent'anni, è stata garante della sudditanza italiana. In estrema sintesi, non se ne esce con le buone. Siamo finiti nelle mani di gente che ritiene noi europei la causa di ogni male e che vuole la nostra estinzione attraverso l'africanizzazione e arabizzazione dell'Europa. E quando le cose sono così, pensare di uscirne seguendo i bizantinismi delle democrazie europee è semplicemente ridicolo.