Mi spiegava un dietologo mio lettore che, quando una dieta è sbagliata, l'organismo inizia una sorta di guerra civile al proprio interno, tra quali parti del corpo debbano essere sacrificate per prima. E fin quando si tratta di grasso corporeo, in fondo si dimagrisce per toglierlo. Ma se la dieta è sbagliata, si perde massa muscolare - compresi quei muscoli volontari fondamentali per la sopravvivenza, come quelli respiratori - e non di rado subentrano depressioni o tumori, che derivano dalla rottura dei delicatissimi equilibri del corpo. Per questo motivo, le diete non vanno improvvisate e bisogna stare attentissimi a come impostarle, per evitare che il proprio corpo si autocannibalizzi, che inizi quella guerra civile che lo porti a deteriorarsi.

Quel dietologo usava questa metafora per spiegare il suo punto di vista su quanto sta accadendo in questi giorni, sul reddito di cittadinanza, sulla follia di toglierlo (senza nulla togliere alle critiche sul fatto che qualcuno se ne approfitti), sulla follia delle parole di Conte, sulla gravità delle minacce a Crosetto, che tuttavia non servono a nulla, se non aggiungere spettacolo ad un teatrino nel quale tutti hanno smarrito l'esatta entità della questione: non ci sono soldi. E' una cosa che non dipende né dalla Meloni, né da Conte, né dalla Schlein, né da nessun altro. E' finito il cibo. Quando le vivande sono abbondanti, il problema è come nutrirsi con alimenti che fanno bene, senza ingrassare. Quando invece di cibo ce n'è pochissimo, inevitabilmente ci si autocannibalizza, cioè si rinuncia per forza di cose a qualcosa di importante, di necessario.
Di conseguenza le tensioni sociali non devono meravigliare perché le parti in causa rappresentano due facce del medesimo autocannibalismo di fondo. La Meloni rappresenta l'autocannibalismo sociale, coerente con la storia della destra che ha, da sempre, un'opinione molto chiara della povertà: è colpa dei poveri. Conte invece rappresenta l'autocannibalismo produttivo, coerente con la storia della sinistra che ha, da sempre, un'opinione molto chiara della povertà: è colpa dei ricchi. Così è inevitabile che, mano mano che i soldi finiranno, la temperatura della tensione salga. E questo rende inutile ogni chiacchiera politica sulle sorti dell'Italia viste dall'interno. Perché senza soldi, le riforme che davvero cambierebbero le cose non si possono fare. Si prendano le liberalizzazioni. Cose sacrosante più che giuste. Ma costano. Perché, per esempio, non si può pensare di buttare in mezzo ad una strada dalla sera alla mattina decine di migliaia di tassisti che per ottenere la licenza che garantiva loro l'accesso ad un mercato protetto hanno contratto un mutuo. E allora ci si concentra su scemenze come il decreto contro i rave party, gli assorbenti, fantomatici sovranismi alimentari, la solita consueta emergenza immigrazione. Oppure si cercano capri espiatori aizzando gli italiani gli uni contro gli altri. Sì, si dice che stanno per arrivare tanti soldi del PNRR, ma la realtà è che quei soldi arriveranno seguendo lo stesso meccanismo con cui sono stati dati alla Grecia ovvero "ve li daremo se farete certe cose", e abbiamo visto quali: pignorabilità della prima casa, pure per debiti microscopici, tagli alle pensioni, servizi sanitari ulteriormente tagliati. Si andrà avanti così di finanziaria in finanziaria fin quando non sarà chiaro a tutti che l'obiettivo non è salvare l'Italia ma impoverirla. E fin quando non si capirà che il problema non è come sopravvivere con sempre meno soldi ma produrne di nuovi.

E' esattamente il problema di quando ci si autocannibalizza: può darsi che la prima cosa che si perderà sia la vista, oppure l'uso delle gambe, o che cadano i denti. Quel che è certo è che si starà peggio e che si costringerà la gente a decidere se finire sulla sedia a rotelle o diventare cieca, mettendo gli uni contro gli altri, costringendoli a scegliere tra diritti che già avevano. Quando basterebbe ragionare e andare oltre le logiche delle bandierine.
Qualsiasi imprenditore sano di mente difende il reddito di cittadinanza - criticabilissimo per come è strutturato, gestito malissimo (tutte critiche fondate) ma che non va tolto senza un ammortizzatore - che non significa essere di sinistra ma partire dal banale presupposto che se il paese si riempirà di milioni di poveri cristi senza prospettive di lavoro che dal 2024 non avranno di cosa campare, non solo non avrà chi compra i suoi prodotti, ma si troverà ad affrontare la vendetta sociale di gente che pensa che egli sia il male assoluto. Così come, ovviamente, nessun lavoratore sano di mente sarebbe felice di un paese dove si fa di tutto per azzoppare chi dovrebbe produrre ricchezza e dunque nuovi posti di lavoro. Ormai la politica italiana è la scelta del grattacielo dal quale buttarsi. Come se ci chiedessero se essere giustiziati con un'iniezione letale, con una forte scossa elettrica o con la ghigliottina. Niente per cui valga la pena sprecare tempo.

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Mai ci avrebbero accordato il PNR senza il ricatto. Io penso che un vero paese debbano discutere ed interagire tutti i partiti, maggioranza e opposizione come avviene in alcuni stati della UE. Prevedo un futuro oscuro fatto di povertà e scontri sociali. I cittadini gli uni contro armati che tristezza povera Italia
 
Tutto condivisibile tranne il punto sul reddito di cittadinanza che non è solo gestito male ma è errato come concezione in un Paese che dovrebbe fare funzionare gli ammortizzatori sociali,ampliando semmai quelli esistenti senza crearne di nuovi ad uso e consumo dei furbi. Perché l'italiano medio questo è. E non si può non tenerne conto.
Un ultimo appunto poi al tuo generale concetto sulla Destra: "la colpa è dei poveri".
No,non è vero.
Disconosci la Destra sociale evidentemente.
Io provengo da quella area e la Destra sociale è sempre stata vicina ai più deboli,ai più poveri. Noi eravamo la loro ultima speranza dopo il cambio di rotta dei comunisti e la loro conversione al servizio dei poteri extra nazionali
 
Non la disconosco ma l'ho sempre chiamata per come andrebbe chiamata: sinistra.
Una signora sinistra, ragionevole, efficace, ma sinistra.
Per me questo paese dovrebbe essere divisa secondo questo schema bipartitico: da una parte il liberalismo, dall'altro una sinistra che si basa sulle principali battaglie e conquiste del fascismo.
Se ti definisci di destra sociale, in realtà non sei di destra, sei di sinistra. Per inciso, una buona sinistra.
 
Da che ricordo sono sempre stata in guerra. Da quando, iscritta al FUAN, rischiavo le botte fine anni 60, a quando mi davano della crumira anni 70 e rischiavo ancora le botte. Non parliamo degli attentati terroristici con bombe messe qua e là. Scioperi violenti sempre fatti dai sinistri anni 80, 90, 2000. Alla fine sono stati la mia fortuna perché avevo cominciato la mia libera professione e come consulente e ho spostato decine di produzioni manufatturiere in Cina, Bangladesh, Est Europa. Adesso é robetta. Un pò di minacce di morte via social. Una volta ammazzavano sul serio con la P38 ora abbiamo le Sardine e i diversamente bianchi con le bandiere rosse di Stalin. Folklore
 
No @Franco Marino non sono d'accordo, l'unico vero aiuto per i più deboli è venuto dal Fascismo, la scuola per tutti è venuta dal Fascismo, nessuna sinistra.
 
Come già detto altre volte, di "grandi capitali" eccetera non me ne intendo. Però credo che legalizzare la prostituzione sarebbe un buon inizio. E poi, nonostante io sia contraria, anzi contrarissima, legalizzare le cosiddette droghe leggere. Sono contraria, ma sempre meglio che tagliarsi una gamba.
In fin dei conti...
 
Io non mi reputo affatto di sinistra,il fascismo nacque sull'onda emotiva popolare per contrastare l'avanzata dei bolscevichi.Lo stesso Mussolini era socialista. E fece le più buone riforme possibili per la collettività. Di cui ne beneficiamo tutti ancora oggi. Io sono un erede di quel fascismo e non mi ha mai sfiorato l'idea di sentirmi di sinistra. La difesa dei deboli non è di destra o di sinistra ma è dell'Uomo in quanto tale. Uomo giusto,aggiungo.
 
Il reddito di cittadinanza è stata un'idea ragionevole e, proprio per questo, realizzata dall'unico governo in aperta rotta di collisione con la cupola mafiosa euro-finanziaria. Non è il male assoluto, al limite è gestito male, tant'è che in Germania è stato in vigore per decenni senza sconquassi. Chiaro che un qualsiasi governo succube dei mafiosi di Bruxelles lo prenda di mira. L'impoverimento (io lo chiamo saccheggio) dell'Italia è il primo obbiettivo dei nostri padroni. La Meloni non è meno succube della Schwein, solo cerca di farlo vedere di meno, quell'altra lo rivendica come programma.
 
Mi chiedo... il rdc esiste da 3-4 anni, quando la povertà era a livelli più bassi. Cosa faceva prima questa gente?
Ora, è diventato uno strumento senza il quale si rischia la guerra civile.
Quanto si potrà andare avanti a mantenere tutti questi individui senza lavorare?
 
Signori a voi forse sfugge la realtà dei gravissimi rischi che corriamo.
A parte il fatto che la povertà negli ultimi 3-4 anni non è diminuita ma è raddoppiata. Intere aziende hanno chiuso i battenti, decine di migliaia di persone sono finite in mezzo ad una strada. Ma il punto è un altro, anzi due.
Punto primo: il reddito di cittadinanza - che in realtà è un banalissimo reddito minimo, chi parla di reddito di cittadinanza non sa di cosa parla (e qui le colpe sono sia del Movimento 5 Stelle che degli altri partiti) - è stato una misura il cui unico scopo era quello di impedire che milioni di persone andassero a finire tra le braccia della criminalità o dell'eversione. Non era un incentivo per eiaculare vedendo ricchi sfaticati sdraiati sul divano.
Punto secondo: il rdc è una misura elemosinale, che sostanzialmente consiste in 400-500 euro al mese, con i quali oggi si è di fatto poveri, e che viene dato a chi ha davvero bisogno. Costituisce a voler essere generosi lo 0,5% della spesa pubblica. Se mi dite che come era strutturato fosse soggetto ad abusi, sono d'accordo. Se invece mi si vuole dare a bere che il problema dell'economia del paese sia il reddito di cittadinanza, questa è una fandonia punto e basta. Il reddito di cittadinanza è costato 9 miliardi su una spesa totale di 2000 miliardi. Fatevi da soli le proporzioni.
Togliere il RDC, adesso, è da irresponsabili.
 
Prima c'era e c'e ancora "l'indennità di disoccupazione" e la "cassa integrazione". Il rdc è stato uno strumento politico per avere voti e lo é ancora. La povertà non si risolve con l'assistenzialismo ma creando posti di lavoro quindi supprtando l'economia. Nel 2023 delocalizzeranno il 14% delle aziende ed il 30% chiuderanno i battenti. Voglio vedere dove prenderanno il.soldi per mantenere tutti.
 
L'indennità di disoccupazione e la cassa integrazione sono strumenti validi solo ed esclusivamente per coloro i quali hanno perso il lavoro e non per chi non è riuscito ad entrare nel mondo del lavoro o per chi non ha avuto altra scelta che accontentarsi di un lavoro in nero. La cosa che mi fa veramente specie è che un pò anche mi provoca sincero fastidio è la totale assenza di empatia, di comprensione, di solidarietà verso chi se la sta passando veramente male, ed è proprio da questo che si evince che l'Italia (che nazione non è e forse non lo è mai stata) è un paese ormai finito.
 

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Franco Marino
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