La Grande Italia è un progetto che nasce con uno scopo: unire i punti. Questo parte da una lettura delle cose che superi il singolo fatto e si concentri sul generale. Questo è l'approccio che non ho condiviso ieri in merito alla sentenza della Consulta dove terrorismo psicologico e rassicurazionismo si sono mescolate, dando luogo ad una serie di discussioni dottrinali, sicuramente anche corrette dal punto di vista formale - no, la corte non ha decretato l'obbligo vaccinale, ha "solo" trovato infondati i ricorsi effettuati - che tuttavia fanno perdere di vista il concetto generale.

Partiamo invece dal punto di fondo: cos'è la Consulta? E' un organo politico a tutti gli effetti. I giudici che ne fanno parte vengono nominati per due terzi dalla politica. Di conseguenza, vengono scelti perché su determinate questioni la pensano in un certo modo. Dunque se la politica di tutto il paese è compatta nel sostenere una determinata tesi, la Consulta, che di questa politica è derivazione, la sosterrà convintamente. La sentenza di ieri non ha dato nulla in più di quanto già ci fosse, né avrebbe tolto nulla qualora fosse andata contro alla tendenza generale, perché, se anche i giudici avessero accolto i ricorsi, questo sarebbe valso soltanto per il passato, mentre per il futuro la classe politica può in qualsiasi momento (in teoria non potrebbe, nella pratica chi li frenerebbe?) rifare tale e quale una legge bocciata dalla Corte: se l'intelligentia la sostiene, se i possessori dei media cosiddetti "mainstream" sostengono questa visione, ogni sentenza contraria da parte della Consulta diventa sostanzialmente carta straccia.

La vera difficoltà è capire che in quel che stiamo vivendo da anni non c'è niente di normale a livello istituzionale. Tutte le istituzioni seguono un disegno prestabilito. Da sempre gli organi di garanzia montano la guardia contro chiunque non suoni la musica di determinati poteri per poi diventare la scorta di chi esegue il compito di spogliare l'Italia delle sue ricchezze. L'Italia non è un paese indipendente. Non lo è finanziariamente - perché con un debito di quel tipo, come dice la Von Der Leyen, se la Meloni dovesse andare fuori rotta, "ci sono gli strumenti" per ricondurla a miti consigli - e non lo è istituzionalmente, perché da trent'anni una mafia internazionale ha occupato le istituzioni, riempendole di servi.
A che serve stupirsi della sentenza della Consulta? La situazione è chiara, e dalle mie pagine - quelle del vecchio blog, di Facebook, del precedente giornale e de La Grande Italia - lo scrivo da una ventina d'anni. Aspettarsi la distruzione di un regime attraverso un organo del regime stesso, è ridicolo. Io non mi attendevo niente di diverso dalla Consulta, sapevo benissimo che la sentenza sarebbe stata questa. E non mi aspetto nulla proprio perché non mi fermo sul singolo fatto ma guardo alla generalità. E la generalità, da anni, è chiarissima. Non è una sentenza a svelarla.

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Concordo comunque in merito alla consulta ieri ha emesso un comunicato stampa, aspettiamo sentenza e motivazioni
Nel frattempo l'avvocato Sandri che ha dibattuto dinanzi alla corte si é così espresso questa mattina:
 
Franco in verità quando la Consulta dichiara incostituzionale una legge non è affatto vero che il Governo/Parlamento può emanare impunemente una norma identica a quella già dichiarata incostituzionale dalla Consulta,a meno che,nel frattempo,non venissero cambiate le norme di interesse contenute nella Carta Costituzionale.Detto ciò era ovvio che la Consulta non avrebbe mai e poi mai dato la stura a richieste risarcitorie immense (vista la quantità di persone danneggiate economicamente e nella salute dall'obbligo "vaccinale") e ciò a prescindere che il Presidente fosse Giuliano Amato o la Sciarra....io ero fiducioso zero e il responso ha validato,purtroppo,le mie aspettative.
 
Commento di carattere tecnico
Si premette che la Corte Costituzionale non è magistratura ma organo politico che fa una sola cosa: il controllo di legittimità tra il testo di una legge e il dettato costituzionale.
Essa non dirime casi, non decide se un vaccino è, o non è sperimentale.
Essa confronta solo il testo della legge inpugnata con la Costituzione e dichiara con la sua sentenza se quella legge impugnata è legittima e dunque rispetta quanto stabilito dalla Costituzione, oppure è illegittima, perchè si discosta dal testo costituzionale.
Questo è il solo e unico compito che ha la Corte Costituzionale. Qualsiasi altra richiesta è respinta poichè non di competenza della Corte.

ARTICOLO 32 COSTITUZIONE -
OBBLIGO VACCINALE

II comma: Nessuno può essere obbligato ad una cura SE NON PER LEGGE.
Ergo: lo stato può obbligare al vaccino e dato che lo stabilisce la Costituzione e la Consulta si occupa del controllo di legittimità, ovvero se la legge rispetta il dettato costituzionale, sinchè esisterà il secondo comma dell'articolo 32 la Consulta non potrà mai dichiarare illegittimo un obbligo vaccinale.
Quindi l'impugnazione dell'obbligo vaccinale è stato un grossolano errore, che un buon giurista non dovrebbe mai fare.
...
Il terzo comma dell'articolo 32 recita che "La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.".
Questo è il comma che sancisce il principio di "autodeterminazione" e che consente il bilanciamento tra la volontà del soggetto e l'obbligo di Stato. Cioè la scelta personale.
Per realizzare questo diritto oltre al terzo comma dell'articolo 32 Cost., nel 2017, in seguito anche alla ratifica del Trattato di Oviedo, è stata emanata la Legge 219 "Consenso informato"... Mediante detto consenso informato (che non era quello che è stato fatto firmare durante le vaccinazioni covid), il soggetto può in piena libertà decidere di rifiutare una cura obbligata dallo stato.
Perchè occorre questo?
Lo Stato ha obbligo di preservare e difendere la salute pubblica e dunque emana delle leggi con cui impone cure e vaccini, poichè in questo modo non può essere accusato di non aver tutelato i propri cittadini.
Il cittadino che però decide di non obbedire a tale obbligo, può farlo, a patto che sottoscriva una dichiarazione di "libera scelta di rinuncia alla cura" (ecco perchè la legge sul consenso informato che si collega al terzo comma articolo 32 Cost. ) .
In questo modo il cittadino che ha rinunciato all'obbligo di cura o vaccino, qualora dovesse incorrere in quella malattia e conseguire danni biologici o incorrere in morte , non potrà (o chi per lui) chiedere risarcimento danni allo Stato, poichè la scelta di rischiare è stata una sua libera scelta, e nel consenso informato aveva trovato tutte le indicazioni ed i motivi per cui lo Stato gli chiedeva di vaccinarsi/curarsi.
Tutto ciò in diritto è definito " bilanciamento tra i diritti della collettività e diritti del singolo".
PERTANTO LA RICHIESTA DI ANNULLAMENTO DELL'OBBLIGO VACCINALE ERA SBAGLIATA E NON POTEVA ESSERE ACCOLTA.
Così come era sbagliato proporre alla Consulta un dibattito sui benefici o non dei vaccini. Non è compito della consulta tale materia.
La domanda da proporre alla Consulta era: "L'ILLEGITTIMITA' DI NON AVER SOTTOPOSTO A CHI NON VOLEVA VACCINARSI LA SOTTOSCRIZIONE DEL CONSENSO INFORMATO NEL QUALE IL SOGGETTO AVREBBE DICHIARATO LA PROPRIA VOLONTA' DI NON VACCINARSI ASSUMENDOSI LA RESPONSABILITA' DELLA SCELTA".

ARTICOLO 4 DIRITTO AL LAVORO - SOSPENSIONE
Doveva essere invocato il primo comma dell'articolo 4 che sostanzialmente sancisce che " il lavoro è un diritto e lo Stato deve rendere effettiva la sua realizzazione".
Tale citazione si collega al primo articolo della Costituzione "l'Italia e una Repubblica fondata sul lavoro".
Il lavoro è la realizzazione dell'essere umano e consente anche al cittadino di mantenersi.
Dunque se lo Stato (o chi per esso) supponeva che vi fosse un pericolo che potesse incorrere tra vaccinati e non vaccinati, aveva due alternative:
1) sospendere ma riconoscere un assegno alimentare che potesse sostituire la percezione della retribuzione del lavoratore dipendente o del reddito del lavoratore autonomo;
oppure
2) trasferire il lavoratore ad altro incarico corrispondendo il medesimo stipendio percepito dal lavoratore.
....

Altre questioni , es. vaccino sperimentale, danni biologici, ecc., si possono dibattere nei Tribunali ordinari, in tre gradi di giudizio. NON IN CORTE COSTITUZIONALE.
La Corte di Cassazione organo supremo della Giustizia Civile e Penale ha anch'essa potere di abrogare e modificare le leggi.
...
Il mio professore di Procedura Civile durante le lectio magistralis in aula soleva dire a noi studenti "il diritto non è un'opinione. Esso va conosciuto e ben usato. Fate una domanda sbagliata al giudice sbagliato e otterreto solo una risposta sbagliata".
 
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Franco Marino
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