Nel settembre 1993 Maurizio Blondet intervistò il filosofo Massimo Cacciari.
La conversazione, notevolmente più ampia, contenuta nel volume Gli Adelphi della dissoluzione, apre squarci sorprendenti sulla palude Stigia in cui siamo immersi.
L'intellettuale veneziano sottolinea il duplice ruolo della Chiesa e del cristianesimo, al contempo katechon (dal greco antico τὸ κατέχον "ciò che trattiene" o "colui che trattiene", il freno che trattiene l'Anticristo dal manifestarsi pienamente), e anarchico sovvertitore di ogni Sistema e Potere, dalle società dell'antichità con la loro religione civile pagana e i loro dei di ferro, tangibili e umani troppo umani, al capitalismo tecnocratico e transumano passando per il socialismo reale novecentesco. Alleata per forza di cose della borghesia capitalista e laica contro il suo gemello degenere, il marxismo dei senzadio, la Chiesa – quantomeno quella eterna che alberga nella coscienza di ogni uomo, credente o meno, non quella ufficiale – oggi si ritrova impegnata in una sfida mortale, vessata dalla tirannica hybris dell'ex alleato nonché Nemico finale. Ora quest'alleanza contronatura, denunciata a suo tempo da Pasolini, non è più possibile. Nessuna composizione è possibile tra la Chiesa e il poderoso Sistema estetico-economico perfezionatosi nel corso del XIX secolo (l'estetica è la scienza che scopre le leggi del godimento soggettivo, l'economia politica è la scienza che scopre le leggi dell'interesse individuale) smanioso di pensionare l'Altissimo e di procacciarsi da sé la salvezza, sia pure una salvezza ribaltata, una salvezza che si capovolge in perdizione. All'interlocutore che gli rammenta le barriere di tolleranza e misura innalzate dal liberalismo, Cacciari risponde con scetticismo:
«Il sistema borghese tollera di essere discusso solo al proprio interno. Verso ciò che è esterno ai suoi "valori", non ha pietà. I Pellerossa erano radicati nel loro ethos, e l'Americano vedeva nel loro ethos un sistema di non-libertà. Lo sterminio delle società sacrali, degli ethoi tradizionali, è prescritto dal liberalismo per il "bene" stesso dell'uomo. Per sradicare il Giappone dal proprio sacro nomos, non ci volle nulla di meno che l'olocausto nucleare. Migliaia di tonnellate di bombe furono necessarie per stroncare fascismo e nazismo, forme di neo-paganesimo che cercavano di ricollegare la società a un Ethos. E il Vietnam, la Guerra del Golfo, l'intervento “umanitario” in Somalia nel 1993. Non si faccia illusioni: anche contro la Chiesa [o qualsiasi altro ostacolo, sia esso la Russia, la Cina o l'Iran, Nota mia] non esiterà a usare la più inaudita violenza, se la Chiesa si rifiuta [si è già rifiutata? Nota mia] di diventare un semplice supporto della società borghese. Ciò che la Chiesa non può fare: perché il cristiano è necessariamente sovversivo di ogni potere politico che si pretenda autonomo. Già negli Stati Uniti si teorizza come l'Avversario irriducibile sia l'Islam.
Anche contro la Chiesa il conflitto diverrà sempre più drammatico. Da una parte la Chiesa e l'Islam [come pronosticato da Ratzinger nel 2006 a Ratisbona, Nota mia], e dall'altra una "etica" laicista sempre più occasionale, e nello stesso tempo sempre più radicalmente universale, nella sua pretesa [totalitaria, Nota mia] di essere l'unica valida».
La conversazione, notevolmente più ampia, contenuta nel volume Gli Adelphi della dissoluzione, apre squarci sorprendenti sulla palude Stigia in cui siamo immersi.
L'intellettuale veneziano sottolinea il duplice ruolo della Chiesa e del cristianesimo, al contempo katechon (dal greco antico τὸ κατέχον "ciò che trattiene" o "colui che trattiene", il freno che trattiene l'Anticristo dal manifestarsi pienamente), e anarchico sovvertitore di ogni Sistema e Potere, dalle società dell'antichità con la loro religione civile pagana e i loro dei di ferro, tangibili e umani troppo umani, al capitalismo tecnocratico e transumano passando per il socialismo reale novecentesco. Alleata per forza di cose della borghesia capitalista e laica contro il suo gemello degenere, il marxismo dei senzadio, la Chiesa – quantomeno quella eterna che alberga nella coscienza di ogni uomo, credente o meno, non quella ufficiale – oggi si ritrova impegnata in una sfida mortale, vessata dalla tirannica hybris dell'ex alleato nonché Nemico finale. Ora quest'alleanza contronatura, denunciata a suo tempo da Pasolini, non è più possibile. Nessuna composizione è possibile tra la Chiesa e il poderoso Sistema estetico-economico perfezionatosi nel corso del XIX secolo (l'estetica è la scienza che scopre le leggi del godimento soggettivo, l'economia politica è la scienza che scopre le leggi dell'interesse individuale) smanioso di pensionare l'Altissimo e di procacciarsi da sé la salvezza, sia pure una salvezza ribaltata, una salvezza che si capovolge in perdizione. All'interlocutore che gli rammenta le barriere di tolleranza e misura innalzate dal liberalismo, Cacciari risponde con scetticismo:
«Il sistema borghese tollera di essere discusso solo al proprio interno. Verso ciò che è esterno ai suoi "valori", non ha pietà. I Pellerossa erano radicati nel loro ethos, e l'Americano vedeva nel loro ethos un sistema di non-libertà. Lo sterminio delle società sacrali, degli ethoi tradizionali, è prescritto dal liberalismo per il "bene" stesso dell'uomo. Per sradicare il Giappone dal proprio sacro nomos, non ci volle nulla di meno che l'olocausto nucleare. Migliaia di tonnellate di bombe furono necessarie per stroncare fascismo e nazismo, forme di neo-paganesimo che cercavano di ricollegare la società a un Ethos. E il Vietnam, la Guerra del Golfo, l'intervento “umanitario” in Somalia nel 1993. Non si faccia illusioni: anche contro la Chiesa [o qualsiasi altro ostacolo, sia esso la Russia, la Cina o l'Iran, Nota mia] non esiterà a usare la più inaudita violenza, se la Chiesa si rifiuta [si è già rifiutata? Nota mia] di diventare un semplice supporto della società borghese. Ciò che la Chiesa non può fare: perché il cristiano è necessariamente sovversivo di ogni potere politico che si pretenda autonomo. Già negli Stati Uniti si teorizza come l'Avversario irriducibile sia l'Islam.
Anche contro la Chiesa il conflitto diverrà sempre più drammatico. Da una parte la Chiesa e l'Islam [come pronosticato da Ratzinger nel 2006 a Ratisbona, Nota mia], e dall'altra una "etica" laicista sempre più occasionale, e nello stesso tempo sempre più radicalmente universale, nella sua pretesa [totalitaria, Nota mia] di essere l'unica valida».
Cacciari terminò il suo excursus con un «
Il Papa deve smettere di fare il katéchon!» immediatamente corretto da un «Voglio dire che lei [Blondet], come cattolico, sa come finirà. Verrà l'Anticristo e trionferà, ma sarà sconfitto».