Dunja Mijatovic, kommissaria UE per i diritti umani, ordina al governicchio italianuzzo di cessare i respingimenti in Libia perché mettono a rischio la vita dei rifugiati. La gentildonna bosniaca, manco a dirlo, ha studiato alla LSE (London School of Economics). Cara Meloni e caro Salvini, ficcatevi in testa che non potete fare un’insalata di pollo con la merda di pollo, come recita una boutade redneck. Con le Metsola e le Mijatovic non si discute fino a nuovo ordine. Nessun compromesso è possibile col genio guastatori del globalismo anglosassone. Serve per caso un disegnino, l’ennesima predica inutile o il millesimo elenco sconsolato? Sapete benissimo che gli insensati modelli comunitari hanno finito col guastare la nostra agricoltura, la nostra sanità, le nostre finanze, la nostra industria, la nostra gioventù e voi politici. Salvini e Meloni, dovete prendere le distanze da quella gentaglia, autentici assi nell'inguaiare nazioni, se volete tornare ad essere davvero credibili! Presto o tardi vi toccherà scegliere l'Italia o l'Anglosfera: tertium non datur. Coloro che ci accollano torme di clandestini sradicati sono gli stessi che ci obbligano ad inviare denari e armi, ad adottare codicilli sciagurati, a indebitarci a strozzo, ad assuefarci all'ambientalismo neotrogloditico. Sono anni che la destra tartarinesca promette mari e monti per poi ritrovarsi puntualmente a dover inseguire le pazzie della sinistra, rimediando sanguinose disfatte elettorali. Io inizio a non capire l’utilità dei partiti euroscettici che corrono per le elezioni europee. Un antieuropeista a tutto tondo dovrebbe boicottare il Parlamento Europeo anziché bighellonare a Strasburgo per cinque anni alla modica cifra di ventimila euro al mese. Francamente trovo ridicoli certi personaggi come l’europarlamentare leghista Marco Zanni, uno che trascorre le giornate a sputare nel piatto in cui mangia. Il sovranista genuino e integerrimo non ha che da mandare a mente una regolina basilare: imparare a risolvere i problemi da solo invece di appellarsi a mamma Ursula o tirare per la giacchetta la Lagarde. Macché! Invasione di clandestini? Ci pensi la UE, sponsor della società multiculturale. Carenza di infrastrutture? La UE, prodiga di fondi con la Polonia, scucia i danè.
La UE, sempre la UE. UEEE… UEEEE… Tali a quali a dei marmocchi piagnucolosi. La UE non muove in dito o se lo muove adopera la tecnica dei cravattari. Aiutati che Dio ti aiuta, recita il proverbio. Anche a costo di consumare gravi strappi con la BCE, la NATO e il resto. Ti minacciano e ti ricattano? Tu rilancia e dichiara di essere pronto ad aprire alla Russia e alla Cina, che tanto il mondo non è più quello di una volta. Ma no, meglio cambiare l'Europa da dentro, ripetendo luoghi comuni muffiti come "l'Europa dei popoli e non delle bbbanghe". Meglio simulare inesistenti sinergie con i boiardi nordeuropei e i loro lacchè umanoidi realizzati con lo stampino, in pura plastilina. Fateci caso: vantano tutti lo stesso curriculum universitario, il medesimo cursus honorum, condividono le stesse identiche idee; una parte condivide persino la stessa faccia di culo, in una sorta di mongolismo che li appaia nella sventura. Quelli lì vi disprezzano, vi ridacchiano alle spalle, vi scrutano dall'alto in basso, vi mal consigliano con lo scopo di rendervi invisi ai votanti.
La UE, sempre la UE. UEEE… UEEEE… Tali a quali a dei marmocchi piagnucolosi. La UE non muove in dito o se lo muove adopera la tecnica dei cravattari. Aiutati che Dio ti aiuta, recita il proverbio. Anche a costo di consumare gravi strappi con la BCE, la NATO e il resto. Ti minacciano e ti ricattano? Tu rilancia e dichiara di essere pronto ad aprire alla Russia e alla Cina, che tanto il mondo non è più quello di una volta. Ma no, meglio cambiare l'Europa da dentro, ripetendo luoghi comuni muffiti come "l'Europa dei popoli e non delle bbbanghe". Meglio simulare inesistenti sinergie con i boiardi nordeuropei e i loro lacchè umanoidi realizzati con lo stampino, in pura plastilina. Fateci caso: vantano tutti lo stesso curriculum universitario, il medesimo cursus honorum, condividono le stesse identiche idee; una parte condivide persino la stessa faccia di culo, in una sorta di mongolismo che li appaia nella sventura. Quelli lì vi disprezzano, vi ridacchiano alle spalle, vi scrutano dall'alto in basso, vi mal consigliano con lo scopo di rendervi invisi ai votanti.
E voi, eterni compiacenti ammalati di tronfia vanità e sudditanza psicologica, vi lasciate allettare da chi vi lusinga con attestati di riformismo e responsabilità, da chi premia il vostro “coraggio” di aver sfidato l’opinione pubblica. Sia chiaro, uno statista talvolta si trova costretto a indicare la rotta a dispetto del sentire popolare e delle sirene elettorali; ma attenzione a non strafare. Quando, in barba alle statistiche, ci si rimangia la parola data, si rinnegano i programmi, si disattendono le promesse e ci si ostina a snobbare la volontà dei cittadini, si creano i presupposti per un grave scollamento tra rappresentanti e rappresentati. In tal caso il pericolo è quello di un progressivo slittamento verso l’anomia; e dopo l’anomia ci attende il salto nel vuoto, il baratro autoritario. So che è perfettamente inutile, ma ancora una volta dovremmo esortare i nostri delegati a rimandare al mittente i diktat di Bruxelles e Francoforte. Con quei signori, il dialogo e la cavalleria sono non solo inutili ma controproducenti. E invece i Meloni e i Tajani non solo ci dialogano, ma sono pure orgogliosi di strusciarsi con gli altri componenti della grande famiglia disfunzionale nota come Occidente collettivo. Sembrerà fuori luogo o paradossale, ma se l’Europa intende tutelare i patrii confini, liberare il Mediterraneo dalla paura e scongiurare il mostruoso stillicidio di vite che imporpora il mare, deve assolutamente presidiare il proprio fianco nord occidentale. Come? Innalzando un nuovo Vallo Atlantico che vada dalla Norvegia a Gibilterra, capace di bloccare o filtrare la nefasta influenza di CIA, MI6, ONG assortite. Un siffatto antemurale è una necessità impellente, e la sua edificazione dovrebbe avere la precedenza su qualsiasi progetto, compreso il chimerico Ponte di Messina. Urgente e necessario: ecco per quale motivo non lo costruiscono e non lo costruiranno.