Salvini vorrebbe ufficializzare il fidanzamento del figlio Cesiro con Carlotta, figlia del noto principe del giornalismo di sinistra Michele Sega e di Clora Zucchetti. Prima, però, deve conoscere i futuri consuoceri. Quale migliore occasione di una cena?
SALVINI: Michele, ma tu non dirigevi la rivista satirica Pancreas, il settimanale di resistenza umana?
SEGA: Si, esatto, però un giorno mi alzai, mi guardai allo specchio e mi dissi: Michele, ma tu chi sei? Dopo di che, riunii la redazione e presi commiato con queste lapidarie parole: No, compagni, amici, io disapprovo il passo. Manca l'analisi e poi non c'ho l'elmetto.
SALVINI: Ma no!?
SEGA: Ma si! Oggi gestisco un’azienda di profumi biologici. Vedi quel mobiletto stile impero? E’ l’enciclopedia delle fragranze. Su ogni cassettino è incisa una lettera. Ecco, apriamo la C di cedro.
SALVINI: Quand’ero sotto le armi, io e i miei commilitoni passavamo le serate a indovinare l’odore delle scoregge. Il primo che indovinava l’ultimo pasto vinceva una...
CESIRO: Papà, ma che schifo!
CLORA: Ma no, caro! È l’estrinsecazione del principio corporeo solennizzato da Rabelais.
SALVINI: Signora, lei dev’essere una donna di gran classe.
SEGA: Lascia perdere le divagazioni di mia moglie e senti un po’ questo: essenza di cedro del Libano.
SALVINI: Sniff sniff… delicatissimo! Sa di limone andato a male.
SEGA: Ma…ma… Vuoi provare il rabarbaro del Sezuan? O la liquirizia equosolidale del Madagascar?
SALVINI: Veramente vorrei mangiare. Qui non c’è niente da sgranocchiare, nemmeno due grissini.
(arriva una cameriera dalle fattezze orientali)
SALVINI: Avete dei cinesi a servizio? Occhio ai cani eh… (ride amabilmente verso Clora)
SEGA: Ma no, quella è Consuelo, la nostra collaboratrice domestica filippina. Pensa che ha imparato a cucinare il rognone di vitello dal capocuoco di Imelda Marcos, la moglie del dittatore filippino.
SALVINI: Un giorno me lo farai assaggiare, ci conto.
SEGA: Ma sei matto! Le ho severamente proibito di cucinare quella porcheria fascista! In segno di solidarietà democratica, s’intende.
SALVINI: Vabbé non ti incazzare. Allora, comincia la pappatoria, si o no? (Carlotta e Cesiro si scambiano tenere effusioni, mano nella mano) Non sono adorabili, signora?
CLORA: Matteo, ti prego, dammi del tu.
SALVINI: Guardandoli ripenso al mio primo appuntamento, tanti anni or sono. Frequentavo una ragazza di Lambrusco sulla Flottiglia, si chiamava Debora.
CLORA: Con l’H?
SALVINI: No, con l’HIV. Era appena uscita dal tunnel della droga: una storiaccia.
CLORA: La vida es sueño, la vita è sogno, diceva Calderón de La Barca. E a volte è un incubo.
SALVINI: Concordo Clora, la vita è sugna e spesso andiamo in barca. E poi di corsa in Spagna a mangiare jamon! Eheeh…
SEGA: Voi due, finitela di starnazzare. Ti starà raccontando di quella volta che partecipo' a La ruota della fortuna…
SALVINI: E perché no? Mike Bongiorno era un gran signore, uno che sapeva godersi la vita. Dietro le quinte mi disse “La valletta è un piatto che va servito freddo.”
SEGA: (con tono canzonatorio) Davvero interessante! Dunque stasera abbiamo escargot, ratatouille…
SALVINI: Ratatouille… Hai visto il cartone animato? Divertente.
SEGA: (visibilmente contrariato) No, io ultimamente guardo solo film di dissidenti iraniani con sottotitoli in curdo. Solidarizzo con il Rojava.
SALVINI: Eh capirai… Sicuramente saprai che Bossi mangiava pane e sardine in scatola insieme a Buttiglione e D'Alema. Noi leghisti siamo gente semplice, da Tavernello.
SEGA: (acido ) Pfui, populisti! Consuelo, porta il Sassicaia.
SALVINI: C'è il sassicaia? Vada per il Sassicaia. Versa versa…
(trascorre mezzora. Dopo il decimo brindisi, il nostro eroe è in vena di karaoke)
SALVINI: ♫ Vattene Amore (occhieggia Clora),
Che siamo ancora in tempo. Credi di no? Spensierato,
Sei contento! Vattene… amore♫
SEGA: (sbotta) Ma lei sta tastando il culo a mia moglie!!!
SALVINI: Pensavo fosse il cuscino…
CLORA: Sei un marito di merda!!! (piange e scappa via)
SEGA: Clora, ti ordino di tornare qui!!!
SALVINI: Suvvia, non è il caso di gridare… Non siamo mica in un film di Muccino. Cantiamo la Bamba? ♫Para bailar la bamba… Yo no soy marinero, soy capitan, soy capitan♫
(passata mezzora, dopo un caffè nero, i due papà prendono una boccata d’aria fresca in giardino)
SEGA: Sai, sono giunto alla conclusione che Cesiro e Carlotta si amano, ma la relazione tra i consuoceri non funziona e non funzionerà mai.
SALVINI: Trovi?
SEGA: Apparteniamo a due mondi sideralmente lontani. Tu sei milanista, io tifo Inter; tu sei di destra, io di sinistra; tu smaltisci affanni e dolori al baretto sotto casa, io leggendo i Canti di Maldoror di Lautréamont.
SALVINI: Una lettura medicamentosa? No, io il dolore lo combatto con Voltaren Emulgel 2%.
SALVINI: Michele, ma tu non dirigevi la rivista satirica Pancreas, il settimanale di resistenza umana?
SEGA: Si, esatto, però un giorno mi alzai, mi guardai allo specchio e mi dissi: Michele, ma tu chi sei? Dopo di che, riunii la redazione e presi commiato con queste lapidarie parole: No, compagni, amici, io disapprovo il passo. Manca l'analisi e poi non c'ho l'elmetto.
SALVINI: Ma no!?
SEGA: Ma si! Oggi gestisco un’azienda di profumi biologici. Vedi quel mobiletto stile impero? E’ l’enciclopedia delle fragranze. Su ogni cassettino è incisa una lettera. Ecco, apriamo la C di cedro.
SALVINI: Quand’ero sotto le armi, io e i miei commilitoni passavamo le serate a indovinare l’odore delle scoregge. Il primo che indovinava l’ultimo pasto vinceva una...
CESIRO: Papà, ma che schifo!
CLORA: Ma no, caro! È l’estrinsecazione del principio corporeo solennizzato da Rabelais.
SALVINI: Signora, lei dev’essere una donna di gran classe.
SEGA: Lascia perdere le divagazioni di mia moglie e senti un po’ questo: essenza di cedro del Libano.
SALVINI: Sniff sniff… delicatissimo! Sa di limone andato a male.
SEGA: Ma…ma… Vuoi provare il rabarbaro del Sezuan? O la liquirizia equosolidale del Madagascar?
SALVINI: Veramente vorrei mangiare. Qui non c’è niente da sgranocchiare, nemmeno due grissini.
(arriva una cameriera dalle fattezze orientali)
SALVINI: Avete dei cinesi a servizio? Occhio ai cani eh… (ride amabilmente verso Clora)
SEGA: Ma no, quella è Consuelo, la nostra collaboratrice domestica filippina. Pensa che ha imparato a cucinare il rognone di vitello dal capocuoco di Imelda Marcos, la moglie del dittatore filippino.
SALVINI: Un giorno me lo farai assaggiare, ci conto.
SEGA: Ma sei matto! Le ho severamente proibito di cucinare quella porcheria fascista! In segno di solidarietà democratica, s’intende.
SALVINI: Vabbé non ti incazzare. Allora, comincia la pappatoria, si o no? (Carlotta e Cesiro si scambiano tenere effusioni, mano nella mano) Non sono adorabili, signora?
CLORA: Matteo, ti prego, dammi del tu.
SALVINI: Guardandoli ripenso al mio primo appuntamento, tanti anni or sono. Frequentavo una ragazza di Lambrusco sulla Flottiglia, si chiamava Debora.
CLORA: Con l’H?
SALVINI: No, con l’HIV. Era appena uscita dal tunnel della droga: una storiaccia.
CLORA: La vida es sueño, la vita è sogno, diceva Calderón de La Barca. E a volte è un incubo.
SALVINI: Concordo Clora, la vita è sugna e spesso andiamo in barca. E poi di corsa in Spagna a mangiare jamon! Eheeh…
SEGA: Voi due, finitela di starnazzare. Ti starà raccontando di quella volta che partecipo' a La ruota della fortuna…
SALVINI: E perché no? Mike Bongiorno era un gran signore, uno che sapeva godersi la vita. Dietro le quinte mi disse “La valletta è un piatto che va servito freddo.”
SEGA: (con tono canzonatorio) Davvero interessante! Dunque stasera abbiamo escargot, ratatouille…
SALVINI: Ratatouille… Hai visto il cartone animato? Divertente.
SEGA: (visibilmente contrariato) No, io ultimamente guardo solo film di dissidenti iraniani con sottotitoli in curdo. Solidarizzo con il Rojava.
SALVINI: Eh capirai… Sicuramente saprai che Bossi mangiava pane e sardine in scatola insieme a Buttiglione e D'Alema. Noi leghisti siamo gente semplice, da Tavernello.
SEGA: (acido ) Pfui, populisti! Consuelo, porta il Sassicaia.
SALVINI: C'è il sassicaia? Vada per il Sassicaia. Versa versa…
(trascorre mezzora. Dopo il decimo brindisi, il nostro eroe è in vena di karaoke)
SALVINI: ♫ Vattene Amore (occhieggia Clora),
Che siamo ancora in tempo. Credi di no? Spensierato,
Sei contento! Vattene… amore♫
SEGA: (sbotta) Ma lei sta tastando il culo a mia moglie!!!
SALVINI: Pensavo fosse il cuscino…
CLORA: Sei un marito di merda!!! (piange e scappa via)
SEGA: Clora, ti ordino di tornare qui!!!
SALVINI: Suvvia, non è il caso di gridare… Non siamo mica in un film di Muccino. Cantiamo la Bamba? ♫Para bailar la bamba… Yo no soy marinero, soy capitan, soy capitan♫
(passata mezzora, dopo un caffè nero, i due papà prendono una boccata d’aria fresca in giardino)
SEGA: Sai, sono giunto alla conclusione che Cesiro e Carlotta si amano, ma la relazione tra i consuoceri non funziona e non funzionerà mai.
SALVINI: Trovi?
SEGA: Apparteniamo a due mondi sideralmente lontani. Tu sei milanista, io tifo Inter; tu sei di destra, io di sinistra; tu smaltisci affanni e dolori al baretto sotto casa, io leggendo i Canti di Maldoror di Lautréamont.
SALVINI: Una lettura medicamentosa? No, io il dolore lo combatto con Voltaren Emulgel 2%.
FINE