Nel giro degli antisistema il termine Stato profondo ha assunto un significato negativo. Il deep state erano i cattivi che ostacolavano "Trump il buono". C’è qualche mezza verità e molta demagogia in questa sommaria ricostruzione. 1) Il deep state cerca disperatamente di arrestare o ritardare il declino dell’Impero Statunitense, a prescindere da The Donald. 2) Lo Stato Profondo è l’insieme degli apparati coercitivi, militari e di intelligence. Punto. Se una nazione non dispone di tali apparati non può esercitare alcuna politica di potenza. Da almeno dieci anni l’Italia è incapace di tessere relazioni internazionali proficue. Dal 24 febbraio 2022 le è venuto meno perfino l’istinto di sopravvivenza. In breve, il nostro paese è sovragestito da stranieri, non è più indipendente da quel lontano 8 settembre 1943. Nel corso della Guerra Fredda è stato sottoposto a un regime di sovranità limitata. Dal 1992-93 la nostra sovranità è andata progressivamente riducendosi fino ad annullarsi. E il resto dell’Europa? Non se la passa meglio. Guardate cosa sta accadendo in Germania col North Stream 2. Molto probabilmente gli inquirenti sono riusciti ad individuare gli autori del sabotaggio, ma sono costretti a tacere. Lo impone la ragion di Stato, ovvero la NATO. Altra mistificazione demagogica: le élite, ovvero i plutocrati. Le tensioni internazionali tuttora in corso hanno infranto le quinte del teatro del Potere Mondiale, smascherando i veri rapporti di forza. Mi pare evidente che i paperoni della risma di Musk siano soltanto dei prestanome o al massimo dei furboni che recitano il ruolo del poliziotto buono. Musk macinerebbe miliardi anche se investisse in Cina o in Russia: se non lo fa è perché è un uomo di paglia, presumibilmente ricattato dal Dipartimento di Stato. Se non filano dritto, le colonne della società vengono abbattute; ed è così sotto tutte le latitudini. Ricordate cosa è successo a Jack Ma, il Bezos dagli occhi a mandorla? Ricordate la fine dell’oligarca del petrolio Chodorkovskij? Un po’ come la mafia che affida denari e beni immobili ai prestanome. Anche in quel contesto degradato i prestanome possono finire male (in galera o pentiti) o (malissimo) al cimitero. Certo, di solito non rischiano l’avvelenamento o un finto suicidio, ma possono ritrovarsi con la testa spappolata da una raffica di AK-47. La finanza e i super riccastri spadroneggiano nelle realtà nazionali di seconda e terza fila, come l’Italia. In prima fila “sovrano è chi decide sullo stato di eccezione”, vale a dire strateghi geopolitici, militari e servizi segreti. Ed ecco che Stato Profondo ed élite sono pressoché sinonimi. Denigrarle incessantemente, come fanno non pochi esponenti del cosiddetto antisistema, è da ingenui. Se l’Italia avesse uno straccio di Stato Profondo, potremmo far valere quantomeno l’istinto di autoconservazione. Caro Mario (un nome a caso), tu non farai carriera sulla pelle del nostro sistema paese. Vuoi diventare segretario generale della NATO? È una tua legittima aspirazione, hai il diritto di provarci: ma non puoi ridurre sul lastrico sessanta milioni di persone. Sei stato avvisato. Ancora una cazzata e qualcosa di spiacevole capiterà ai tuoi cari: il tuo nipotino potrebbe tornare dall’asilo con un orecchio in meno, mentre tua moglie potrebbe rincasare con molti lividi e venti centimetri di lapis conficcati nell’ano. Ci siamo spiegati? E qualche messaggio obliquo lo manderei pure ai padrini forestieri del nostro rappresentante. Cari americani, comprendiamo il vostro punto di vista, però evitate di tirare troppo la corda e di metterci con le spalle al muro: umiliare chi non ha nulla da perdere non porta mai bene. Chissà, le vostre infrastrutture militari potrebbero risentirne. È possibile che un incendio divampi all’interno della vostra ambasciata. Un drone atomizzatore potrebbe spargere qualche agente chimico letale sopra le teste dei vostri soldati di stanza a Sigonella. Un drone kamikaze artigianale carico di tritolo ad alto potenziale potrebbe schiantarsi sugli antennoni MUOS situati a Niscemi. Eh, campa cavallo… Ma quale Stato profondo! Non abbiamo mai avuto nemmeno la società ristretta di leopardiana memoria, solo sopravvissuti e miracolati che si arrabattano. L’Italia è terra di conquista a disposizione del primo venuto. Mandare a rotoli questo paese è facilissimo: basta un pretore d’assalto dalla parlantina sgrammaticata o un tecnocrate arrivista in fregola di galloni.