Come la maggioranza delle persone, sono tendenzialmente contrario alla pena capitale. Anche per quei casi in cui la pancia urla che un tal crimine andrebbe punito con la sedia elettrica. Ad esempio la pedofilia: se dovessi ascoltare la pancia, i pedofili li farei appendere, ma se ascolto il cervello so che possono essere resi innocui senza spargimento di sangue.
E allora perché dico che un superboss mafioso lo condannerei a morte? Per via della sua pericolosità. Mi spiego. Anni fa, quando Totò Riina stava morendo, qualcuno propose di levarlo dal 41bis. Una persona, non ricordo chi, disse una cosa che mi colpì. Per indicarne il livello di pericolosità disse "quello comanda con gli occhi".
Una persona in grado di commissionare omicidi dal carcere solo con lo sguardo è troppo pericolosa: va eliminata fisicamente, altrimenti troppi innocenti lo saranno.
Una cosa del genere la scriveva pure Gandhi, l'apostolo della non violenza. Diceva che in casi estremi "non violenza" può essere uccidere. "Se un pazzo armato di spada - scriveva il Mahatma - comincia ad uccidere persone in un villaggio e non c'è altro modo di fermarlo, chiunque lo uccida sarà considerato un uomo caritatevole". E questa era anche la posizione del Catechismo della Chiesa Cattolica prima che papa Bergoglio lo modificasse con un no assoluto alla pena di morte.
La pena di morte va commisurata alla pericolosità del reo. Messina Denaro andrebbe terminato, anche se gli restano due mesi di vita. Perché in questi due mesi può "comandare con gli occhi" omicidi.
La pericolosità del reo va commisurata al potere della persona e sappiamo quanto potere abbia un boss. Ma saliamo di grado: io non sono certo contrario all'omicidio politico. Se un Capo di Stato, con un tratto di penna, ha il potere di distruggere la vita a milioni di persone chiunque uccida il Capo di Stato in questione sarà un uomo caritatevole. San Tommaso d'Aquino riteneva assolutamente lecito il tirannicidio, e papa Pio XII benedisse personalmente il piano del cattolico Von Stauffenberg per far fuori Hitler.
"Ma come puoi paragonare un Capo di Stato ad un boss mafioso?" Le dinamiche di potere sono le stesse e infatti l'attuale guerra tra Russia e Ucraina la vedo come una lotta tra due megacosche mafiose (e nel mondo slavo la politica ha poi una modus operandi molto vicino a quello della mafia: sia Putin che Zelensky ragionano in maniera molto più vicina a Messina Denaro di quanto lo faccia un leader occidentale).
Il problema è che la pena capitale, dove è applicata, lo è contro gente che dà fastidio a chi la meriterebbe (ad esempio in Cina) o verso persone che certo si macchiano di crimini orrendi, ma possono essere resi innocui senza sedie elettriche, mentre mi risulta che John Gotti sia morto di morte naturale
E allora perché dico che un superboss mafioso lo condannerei a morte? Per via della sua pericolosità. Mi spiego. Anni fa, quando Totò Riina stava morendo, qualcuno propose di levarlo dal 41bis. Una persona, non ricordo chi, disse una cosa che mi colpì. Per indicarne il livello di pericolosità disse "quello comanda con gli occhi".
Una persona in grado di commissionare omicidi dal carcere solo con lo sguardo è troppo pericolosa: va eliminata fisicamente, altrimenti troppi innocenti lo saranno.
Una cosa del genere la scriveva pure Gandhi, l'apostolo della non violenza. Diceva che in casi estremi "non violenza" può essere uccidere. "Se un pazzo armato di spada - scriveva il Mahatma - comincia ad uccidere persone in un villaggio e non c'è altro modo di fermarlo, chiunque lo uccida sarà considerato un uomo caritatevole". E questa era anche la posizione del Catechismo della Chiesa Cattolica prima che papa Bergoglio lo modificasse con un no assoluto alla pena di morte.
La pena di morte va commisurata alla pericolosità del reo. Messina Denaro andrebbe terminato, anche se gli restano due mesi di vita. Perché in questi due mesi può "comandare con gli occhi" omicidi.
La pericolosità del reo va commisurata al potere della persona e sappiamo quanto potere abbia un boss. Ma saliamo di grado: io non sono certo contrario all'omicidio politico. Se un Capo di Stato, con un tratto di penna, ha il potere di distruggere la vita a milioni di persone chiunque uccida il Capo di Stato in questione sarà un uomo caritatevole. San Tommaso d'Aquino riteneva assolutamente lecito il tirannicidio, e papa Pio XII benedisse personalmente il piano del cattolico Von Stauffenberg per far fuori Hitler.
"Ma come puoi paragonare un Capo di Stato ad un boss mafioso?" Le dinamiche di potere sono le stesse e infatti l'attuale guerra tra Russia e Ucraina la vedo come una lotta tra due megacosche mafiose (e nel mondo slavo la politica ha poi una modus operandi molto vicino a quello della mafia: sia Putin che Zelensky ragionano in maniera molto più vicina a Messina Denaro di quanto lo faccia un leader occidentale).
Il problema è che la pena capitale, dove è applicata, lo è contro gente che dà fastidio a chi la meriterebbe (ad esempio in Cina) o verso persone che certo si macchiano di crimini orrendi, ma possono essere resi innocui senza sedie elettriche, mentre mi risulta che John Gotti sia morto di morte naturale