"Fino alla caduta di Putin". Questo il mantra. Zelensky ha detto chiaramente che la guerra finirà "con la morte di Putin".
Il duello tra Nato e Putin è qualcosa di poco novecentesco. Nel XX secolo il mondo anglosassone si scontrò contro ideologie più che contro uomini: certo Hitler ma dietro c'era il nazismo, certo Stalin ma il nemico era il comunismo. Era più che altro la lotta contro l'ideologia.
Qui abbiamo qualcosa che invece non vediamo da due secoli: la lotta tra una nazione e un uomo. È quello che avvenne tra il 1797 e il 1815: il duello tra l'Impero Britannico e Napoleone Bonaparte.
Ironico che il "Napoleone del Duemila" sia un russo, ma tant'è. Ci sono analogie e differenze.
Ovviamente la differenza che salta agli occhi è la statura storica: Putin non ha né il genio né l'impatto dell'Imperatore francese. Napoleone conquistò l'intera Europa, polverizzava eserciti potenti spesso in condizioni di inferiorità. Ad Austerlitz annientò in un colpo solo l'esercito austriaco e quello russo e mise fine al Sacro Romano Impero. Putin fatica a tenere il Donbass rimediando anche scoppole umilianti. E sì, avrà anche contro la NATO ma, ripetiamo, Napoleone si scontrò con sette coalizioni (che era come scontrarsi con la NATO) battendole quasi tutte. Vincendo battaglie contro eserciti austro-russo-prussiani a volte con armate di ragazzini sedicenni (le "Marie Luise").
È il "terrore verso un solo uomo" che accomuna i personaggi. Come Napoleone Putin non ha un'ideologia che possa definirsi tale se non una specie di nazionalismo che mescola elementi tradizionali (Roma antica e Medioevo carolingio nel caso napoleonico, zarismo e Ortodossia nel caso di Putin) e "rivoluzionari" (elementi sociali del 1789 nel caso di Napoleone, rivalutazione dello stalinismo antifascista in quello di Putin). Sono due militari che hanno scalato il potere, rimesso in ordine un Paese nel caos e lo hanno rilanciato tra le Grandi Potenze. Tutti e due hanno una personalità talmente preponderante da bruciare qualsiasi successione: il bonapartismo sarebbe finito con Napoleone anche qualora avesse vinto in Russia e a Waterloo, il putinismo finirà comunque con Putin: sono personaggi destinati a non avere un successore. C'è anche un'analogia nel nemico: se l'avversario di Putin è un presidente affetto da demenza come Biden, il re d'Inghilterra che si opponeva a Napoleone era Giorgio III, che era pazzo. E ambedue i "re scemi" arrivano da una sconfitta (Biden perse l'Afghanistan come Giorgio III aveva perso le colonie americane).
Certo, il parallelo con Napoleone fa tremare perché Napoleone alla fine perse. Nonostante fosse un genio mille volte superiore a quello di Putin (che a noi appare un gigante perché viviamo in un'epoca mediocre, ma nell'Ottocento sarebbe stato considerato uno fra i tanti).
Il problema che oggi Putin ha in Ucraina è lo stesso che ebbe Napoleone in Spagna. La guerra di indipendenza spagnola è sempre stata sottovalutata dagli studiosi di Napoleone, più focalizzati sulla Campagna di Russia e Waterloo, ma non fu meno importante.
Napoleone fece l'errore fatale di sottovalutare quel teatro, affidandolo ai suoi marescialli. E qui gli inglesi poterono portare avanti una strategia che fiaccò l'imperatore: armarono i guerriglieri spagnoli e li aiutarono tramite le loro spie e i loro addestratori a colpire e fiaccare le forze francesi. Una tattica che poi utilizzarono spesso (basterebbe guardare "Lawrence d'Arabia" per rendersene conto). Napoleone fece una rapida campagna in Spagna scacciando temporaneamente gli inglesi, ma poi se ne disinteressò. E fu il suo errore. Gli inglesi, forti del braccio di mare e del non coinvolgimento, potevano andare avanti in eterno usando gli spagnoli (e gli altri europei) come carne da macello. Napoleone aveva comunque sempre bisogno di soldati e passò alle coscrizioni forzate. E qui cominciarono anche le ribellioni e le diserzioni.
In Ucraina sta accadendo qualcosa di simile. Gli americani possono andare avanti in eterno, se non mandano nemmeno un uomo, ma armi, 007 e addestratori: la carne da cannone sono gli ucraini.
Putin prima ha fatto uso solo di truppe mercenarie come i Ceceni e la Wagner. Ma poi si è dovuto piegare alla mobilitazione per ora solo "parziale" cercando di salvare la capra della guerra e i cavoli della sua popolarità. Nonostante questo diversi ragazzi russi sono fuggiti (ed è vero perché ho visto coi miei occhi la cosa). Se non esce dal ginepraio sarà costretto a quella totale, e come Napoleone diventerà anche lui "l'orco delle coscrizioni". E come l'Inghilterra dell'epoca ottenne il doppio risultato di abbattere Napoleone ma anche di indebolire le altre potenze europee dissanguate dalla guerra, così Washington tenta di indebolire anche l'Unione europea, levandosi dalle palle due competitor su tre (resterà la Cina).
E, come detto, se per molti aspetti Putin è il Napoleone dei nostri tempi, dal punto di vista militare è, nonostante tutto, molto meno temibile del Corso.

Comments

Il fatto è che in Francia vi erano forti tendenze restauratrici della vecchia nobiltà, mentre in Russia i partiti dell'opposizione sono ancora più intransigenti nell'opposizione all'Occidente, in una guerra che vedono esiziale per l'esistenza della nazione. Peraltro se gli USA mandano avanti gli ucraini, la Cina, i BRICS, ecc mandano avanti la Russia. Questo al di là delle analisi sulle reali possibilità di vincere da parte dell'Ucraina, che renderebbe il mio commento ancora più un OT.
 
Se casca Putin casca tutto. Putin si circonda di mediocri ma le opposizioni a Putin sono addirittura buffonesche. Il Partito Comunista è una buffonata retta da una cariatide come Zyuganov, i Liberaldemocratici hanno perso Zhirinovsky che, pur "folkloristico", aveva un carisma. Senza Putin la Russia è nulla
 
Inoltre (e questo l'ho visto) i russi dai 35 in giù sono sempre più occidentalizzati. L'ho visto anche in casa: mia moglie è oramai una mezza americana da ultraortodossa qual era ed è un caso comune
 
Sì ma la Russia è seicento anni che fa questo. Passa da momenti di grande spolvero ad altri di crisi.
La caduta di Putin non farà finire la Russia, la farà semplicemente piombare nell'ennesimo periodo di crisi a cui poi si reagirà con un altro Putin, magari nascosto da qualche parte.
 

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Andrea Sartori
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