Questo è un avvenimento che ha colto tutti di sorpresa per una serie di svariate ragioni.
Prima di tutto perché il conflitto in Ucraina è tecnicamente concluso da tempo. Il governo di Kiev infatti ha perso una generosa porzione del proprio territorio senza alcuna possibilità di riaverlo indietro. Inoltre le truppe russe continuano ad avanzare lentamente ma inesorabilmente come un rullo compressore.
Un'altra cosa inspiegabile è il perché questa azione militare sia stata imbastita proprio quando i trattati di pace sembravano concretizzarsi.
Molti osservatori hanno sollevato l'ipotesi che il conflitto nell'est Europa sia condizionato da una lobby di guerrafondai spinta a far durare le ostilità il più a lungo possibile. Almeno fino alle elezioni statunitensi di Novembre.
E tantissimi esperti di strategia militare sono stati concordi sul fatto che l'azione militare sia stata impeccabile sotto tutti i punti di vista. Però impossibile da attuare dagli ucraini senza un contributo fondamentale della NATO e soprattutto delle SAS britanniche. Infatti pare stiano circolando su Telegram dei video dove si vedono dei presunti militi ucraini comunicare tra loro in lingua inglese.
Quindi pare che l'invasione di Kursk sia da annoverare tra quei tentativi di uccidere i trattati di pace nella culla. Come accadde in occasione del presunto "massacro" di Bucha.
Poi fanno ridere (se non ci fosse da piangere) le dichiarazioni di Mychajlo Podoljak, il giornalista consigliere di Zelensky, secondo il quale l'aggressione alla Russia sarebbe stata necessaria per obbligare Putin a sedersi al tavolo della Pace. Un'affermazione a dir poco assurda.
Prima di tutto perché fu proprio Zelensky medesimo a inserire nella Costituzione ucraina l'obbligo di rifiutare qualsiasi negoziato di pace con la Russia.
Inoltre, da che Mondo e Mondo, sono le nazioni vincitrici a dettare le condizioni a quelle sconfitte e non il contrario.
Ma poi se andiamo ad analizzare la valenza strategica di quest'azione militare ci renderemo conto della sua totale inutilità.
Come pungere un rinoceronte con uno spillo. Lo dimostra il fatto che Putin non ha distratto truppe dal Donbass per convogliarle a Kursk, poiché il serbatoio di soldati russi (tra operativi e riservisti) è pressoché smisurato. Anzi pare che in seguito all'iniziativa di Kiev gli uffici di reclutamento della Federazione Russa siano andati in tilt dalla mole di volontari intenzionati ad arruolarsi. Ma ciò non deve sorprenderci. Poiché nel secolo scorso ci fu la battaglia di Kursk. Praticamente una delle più epiche battaglie della Storia nella quale furono coinvolte le forze corazzate dei nazisti tedeschi, anche in quel caso invasori del suolo russo, e che dopo lunghi e sanguinosi combattimenti furono sconfitti dall'allora Unione Sovietica. Quindi Kursk, agli occhi dei russi, possiede un'importanza notevole dal punto di vista patriottico.
Ma Kursk ha un ulteriore significato per la Storia dei russi. Sto parlando della tragedia del "Kursk" dell'Agosto 2000. In quell'occasione il sommergibile russo (denominato appunto "Kursk"), in seguito ad un'esercitazione sul Mare di Barents, si inabissò dopo essere stato gravemente danneggiato da due esplosioni interne. Ma il lato più tragico di questo avvenimento fu che gran parte dei marinai riuscirono a sopravvivere per svariate ore in seguito all'affondamento. Purtroppo in quel periodo la Russia era ben lungi dall'essere la potenza economica, militare e tecnologica di oggi. E quindi i soccorsi arrivarono troppo tardi, provocando la morte di tutti i 118 marinai. Il premier del periodo, Vladimir Putin (si proprio lui!), rimase talmente sconvolto da questa tragedia che si ripromise di non permettere più che la Russia potesse continuare ad essere una Nazione di serie B, incapace di salvare i propri uomini. E ritengo che il traguardo sia stato raggiunto...
Quindi abbiamo visto non solo l'insensatezza dell'impresa di Kursk ma anche la scelta di una location che rafforza ed esalta istintivamente lo spirito patriottico del popolo russo.
E soprattutto continuiamo a constatare che la Storia non insegna niente.
Infatti basta ricordare che anche Napoleone e Hitler si lanciarono in imprese simili ma fecero entrambi una brutta fine. Perché i confini russi sono molto ampi ed è difficile difenderli in modo omogeneo. Quindi non è impossibile entrare nel territorio russo. Il problema è uscirne e chi riesce a uscirne ne esce male.
E a tal proposito non bisogna perdere di vista la figura di Vladimir Putin. Ovvero un ex ufficiale del KGB e contestualmente esperto scacchista e ottimo judoka.
Cosa c'entrano questi fattori con il blitz di Kursk?
Secondo me sono fondamentali.
Infatti il sottoscritto non sa giocare a scacchi però sa che l'abilità dello scacchista consiste nel prevedere il maggior numero di mosse dell'avversario. Ugualmente l'abilità del judoka consiste nello sfruttare a proprio favore la forza dell'avversario. Per esempio se l'avversario mi tira a sè io lo spingo per metterlo al tappeto. Ugualmente se egli mi spinge io lo tiro a me per batterlo.
Fuor di metafora ritengo che gli ucraini, o chi per loro, si siano infilati in un vero e proprio cul de sac. Poiché se l'intento era quello di conquistare la centrale nucleare di Kursk la missione è miseramente fallita. Inoltre gli ucraini hanno gravi problemi di logistica poiché non hanno né i mezzi né gli uomini per mantenere il territorio conquistato. Quindi non sarebbe assurdo pensare che i russi stiano deliberatamente permettendo al nemico di penetrare nel territorio russo per poi circondarlo e liquidarlo con una manovra a tenaglia. Esattamente lo stesso schema utilizzato nelle tonnare allorquando i pesci si dirigono verso la "camera della morte" per poi essere massacrati implacabilmente.
Nel frattempo il sottoscritto si ritrova a visionare quotidianamente dei video oltremodo inquietanti nei quali si vedono cataste di corpi con la divisa delle forze armate ucraine.
Perciò in definitiva si potrebbe sintetizzare la scellerata spedizione voluta da Zelensky & Co. come se la Russia fosse un corpo umano. Infatti si sa che quando si introduce del cibo da una parte del corpo lo stesso cibo, dopo qualche tempo, uscirà inevitabilmente da un'altra parte...
Alessio Paolo Morrone