Ciò che molti di noi abbiamo imparato da quel periodo è che uomini e donne quando sono sottoposti a delle precise sollecitazioni, come la paura della morte o la paura di essere esclusi dalla società, sono disposti a fare cose che in altri frangenti non avrebbero mai fatto.
Un'altra cosa che abbiamo imparato da questo esperimento è che cultura e intelligenza non sempre vanno di pari passo. Infatti durante il triennio sopracitato siamo venuti alle prese con presunti intellettuali e uomini di cultura, plurilaureati, succubi di un pensiero mainstream totalmente scollato dalla realtà. D'altro canto siamo anche venuti a conoscenza di individui semianalfabeti però in grado di discernere perfettamente la verità dalla menzogna.
Ma, come si suol dire, il tempo è galantuomo. E lo dimostra il fatto che sempre più persone stanno prendendo progressivamente coscienza di essere state turlupinate dai media mainstream e dai loro burattinai. Basta vedere la triste condizione di ex dogmi viventi, quali Bassetti, Burioni e Speranza, che non possono mettere il naso fuori di casa senza l'ausilio di un'imponente scorta armata poiché a rischio di aggressioni fisiche, lancio di uova marce, insulti e pernacchie.
Quindi, stando così le cose, il sottoscritto confidava in un pieno rinsavimento del popolo italico dopo anni di ipnosi collettiva.
Con mia grande sorpresa non è stato purtroppo così. E ne ho avuto conferma al termine delle recenti elezioni europee. Poiché son venuto a sapere dell'elezione di Ilaria Salis come parlamentare europea.
Non starò certo qui a spiegare chi è Ilaria Salis e il perché è diventata un personaggio vezzeggiato dal sinistrume radical chic. Mi limito solo a chiedermi:"Perché?".
Da più parti si è affermato che i neoeletti Ilaria Salis e il gen. Roberto Vannacci siano due facce della stessa medaglia. E per certi versi potrebbe essere così poiché sia la cosiddetta Destra che la cosiddetta Sinistra hanno entrambe la stessa cifra politica all'interno del Parlamento Europeo. Cioè zero. Però c'è un "però". È indubbio che Vannacci sia un militare di alto rango, colto e fine oratore, pur essendo potenzialmente un cosiddetto gatekeeper. Sfido invece chiunque a trovare una peculiarità rilevante nel personaggio della Salis, a parte il fatto di essere stata arrestata in Ungheria per tentato omicidio.
Ma è un dato di fatto che ogni ideologia abbia bisogno di propri eroi, santi e martiri. E Ilaria Salis rientra in una di queste categorie. Ovvero una persona che è andata in Ungheria a compiere violenti atti squadristici nei confronti di presunti neonazisti. E in seguito a ciò viene arrestata e imprigionata in una nazione governata, secondo i radical chic, da un reazionario sovranista amico di Putin. Ovviamente queste sono delle fesserie sesquipedali ma è bastato cucire addosso alla Salis il ruolo di paladina dell'antifascismo, imprigionata ingiustamente da un regime definito fascista, per far scattare nei militanti della Sinistra inclusiva, sostenibile e democratica l'impellente bisogno di recarsi alle urne per vergare una "X" sul nome della "pasionaria" (sic!) di origini sarde.
Una dinamica vista e rivista già altre volte nel passato. Basta ricordare a ciò che accadde durante l'incontro dei G8 a Genova nel 2001. In quell'occasione si verificarono violenti e inauditi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Ma purtroppo, come si suol dire, ci scappò il morto. Ovvero Carlo Giuliani. Ucciso da un carabiniere per legittima difesa poiché il sopracitato Giuliani era intenzionato a scagliare un estintore contro il militare dell'Arma.
Ovviamente l'episodio suscitò un immenso clamore. Non passava giorno che non si parlasse di questa vicenda. Ci volle il crollo delle Twin Towers per spegnere i riflettori mediatici sulla figura di Carlo Giuliani.
Ma la Sinistra cosiddetta "antagonista" aveva già comunque già acquisito il proprio santo martire laico. Per motivi a me tutt'ora sconosciuti Carlo Giuliani divenne in breve tempo un'icona dell'antifascismo militante duro e puro. Un predecessore della Salis, in pratica. Con la differenza che la nostra Ilaria è ancora viva e vegeta e, grazie alle preferenze datele dai "compagni" italici, ha potuto ottenere l'immunità parlamentare e contestualmente un bonifico mensile di tutto rispetto.
Ma una cosa che mi ha sempre colpito è lo strabismo congenito dei sedicenti Antifa in servizio permanente effettivo. Infatti essi riescono a individuare con inusitata sicumera espressioni di fascismo dove questo non c'è e invece dove il fascismo si palesa come un calcio in faccia essi non riescono a percepirlo. Un esempio su tutti. Volodimir Zelensky è il presidente ormai decaduto dell'Ucraina però è tenuto saldo al potere grazie a uomini e movimenti politici che si ispirano orgogliosamente e in modo conclamato al Terzo Reich. Ma curiosamente per Ilaria Salis & Co. il pericolo fascista proverrebbe da 4 disperati ungheresi con la testa rasata e le Doctor Martens ai piedi.
A tal proposito mi è venuta in mente la barzelletta di quel carabiniere che una sera si dirige in Piazza Garibaldi e vede un collega intento a cercare qualcosa per terra. Incuriosito gli si avvicina.
"Ciao. Cosa stai facendo?"
"Mi è caduto un braccialetto d'oro e non riesco a trovarlo!"
Allora il collega si offre di aiutarlo nelle ricerche. Dopo varie ore di ricerche estenuanti il braccialetto non salta fuori. E ad un certo punto il collega che si era aggiunto alla ricerca chiede all'altro:" Scusa ma esattamente dove ti sei accorto di aver perso il braccialetto?"
"In Piazza Repubblica!"
"E perché lo stai cercando in Piazza Garibaldi?"
"Perché qui c'è più luce!"
Ugualmente tanti emuli di Ilaria Salis vanno a cercare i fascisti dove non ci sono ma è più comodo e sicuro per loro far credere che si trovino lì.
Concludo riflettendo sulla locuzione latina "cum grano salis" che tradotto vuol dire "con un pizzico di sale". Ebbene questa locuzione viene utilizzata nel linguaggio comune, in senso figurato, come per dire: "Con un po di discernimento".
Ecco ritengo che coloro che hanno permesso alla Salis di diventare eurodeputata non abbiano utilizzato neanche mezzo granello di sale...
Alessio Paolo Morrone