Una di queste storielle vede, appunto, due carabinieri che vanno al cinema. Ad un certo punto del film c'è una scena dove si vedono un cavallo bianco ed un cavallo nero che si sfidano in una corsa estenuante. Uno dei due carabinieri fa al collega:"Scommetto 10€ che vince il cavallo nero!".
"Io invece scommetto che vince il cavallo bianco!".
Comunque alla fine vince il cavallo nero.
Usciti dal cinema quello che aveva scommesso sul cavallo nero dice all'altro:"Devo dirti la verità. Ho già visto il film ieri e sapevo già che avrebbe vinto il cavallo nero!".
"Anche io avevo già visto il film!".
"E allora perché hai scommesso sul cavallo bianco?".
"Ti dirò. Oggi mi sembrava più in forma!".
Questa barzelletta, secondo me, sintetizza appieno gli anni folli che stiamo vivendo. Anni nei quali davvero si realizza il concetto per cui la fantasia superi la realtà. Anzi più che la fantasia è l'assurdo che supera la realtà. Basta vedere ciò che sta accadendo sul fronte ucraino. Una guerra vinta e stravinta dalla Russia ma che in Occidente si rifiutano pervicacemente di ammettere. E questo rifiuto di accettare la realtà dei fatti deriva da una grave patologia che attanaglia da secoli l'intero mondo occidentale. Questa patologia si chiama "complesso di superiorità", o "delirio di onnipotenza" che dir si voglia. Praticamente gli abitanti del presunto "mondo civile" da centinaia d'anni hanno sempre diviso nettamente il Mondo in due emisferi ben distinti. Uno popolato da persone belle, brave e buone e l'altro occupato da individui brutti, sporchi e cattivi. E la popolazione occidentale abiterebbe nel primo emisfero, ça vas sans dire...
Ma se questa teoria sembrasse assurda basta andare a controllare cosa disse Josep Borrell a pochi giorni dall'inizio delle ostilità nell'Europa dell'est. Il rappresentante degli affari esteri dell'UE disse senza battere ciglio che l'Occidente è come un giardino fiorito e tutto ciò che ne è al di fuori è una giungla popolata da selvaggi. Il problema è che questa weltanschauung, questa visione del Mondo, viene condivisa da altre milioni e milioni di persone oltre il sopracitato Borrell. E questo complesso di superiorità dell'Occidente si è riverberato anche in campo artistico, soprattutto in ambito cinematografico. Infatti è un dato di fatto che il 99,99% della produzione cinematografica proveniente dal mondo occidentale, soprattutto statunitense, divida non solo il Mondo ma l'Universo intero in Buoni e Cattivi. Impero del Bene contro Impero del Male.
Inutile dire che anche il sottoscritto, nutrito per decenni a pane e atlantismo, abbia avuto la convinzione di essere nato e cresciuto dalla parte "giusta" del Mondo e della Storia. Poi col tempo son riuscito a liberarmi dalle gabbie ideologiche e culturali che mi tenevano imprigionato. E in quanto cattolico credo fermamente che esista una lotta tra il Bene e il Male. Tra i figli della Luce e i figli delle Tenebre. Però non credo a tutti coloro che danno arbitrariamente patenti di bontà o malvagità in base alle proprie convinzioni ideologiche e culturali di cui sopra. E anzi il Bene viene regolarmente spacciato come Male e viceversa. Una dinamica che viene reiterata puntualmente nella sopramenzionata filmografia a trazione statunitense.
In pratica gli sceneggiatori dei film creano dei personaggi ben caratterizzati e distinti. E ad ognuno di loro viene dato il ruolo di cattivo o di buono a seconda delle esigenze propagandistiche. Perciò lo spettatore sarà portato ad immedesimarsi naturalmente nell'eroe buono o negli eroi buoni della situazione. Ma il messaggio che verrà veicolato sarà sempre ed immancabilmente lo stesso. E che cioè il Bene vince sempre sul Male.
Ora dal punto di vista escatologico anche il sottoscritto non dubita che il Bene vinca sul Male. Il problema risiede nel fatto che spesso il Bene venga traslato in Male e viceversa, come detto prima. E, sempre come detto in precedenza, gli eroi buoni dei film risultano sempre portare avanti le istanze gradite a tutto ciò che ruota intorno alla galassia angloamericana. Purtroppo nel corso degli anni nel mondo occidentale si è creata una sorta di dissociazione sensoriale per la quale la realtà circostante si mischia con le sceneggiature dei film e queste ultime si sovrappongono alla vita reale. In pratica è come se l'intera Esistenza umana, di per sé, fosse un eterno film. Con la sua trama e i suoi personaggi predefiniti. E se in un film gli attori che non rispettano il copione possono essere licenziati, nella vita reale iniziano a nascere problemi non di poco conto.
Infatti è ormai appurato che il conflitto tra Russia e Ucraina sia stato trasformato dall'Occidente in un lungo ed estenuante sceneggiato con la trama scritta dallo Zio Sam. E in questo sceneggiato, come sempre, le figure dei (presunti) buoni e dei (presunti) cattivi sono ben distinte e ritagliate alla perfezione. Da una parte Zelensky e l'Ucraina, dall'altra Putin e la Russia. Ma nella sceneggiatura della guerra, scritta a Washington, era previsto che l'Ucraina avrebbe dovuto vincere e la Russia soccombere. Così non è stato. E questo fatto ha suscitato incredulità e sconcerto in Occidente poiché è impensabile che in un film di stampo hollywoodiano ci possano essere i "cattivi" che prevalgano sui "buoni". Così, invece di arrendersi alla realtà dei fatti, dagli Stati Uniti si è deciso di puntare sui cosiddetti sequel o sulle serie tipo Netflix. Ovvero lo stesso film che si dilata e si ripete all'infinito, cambiando giusto qualche dettaglio qua e là. E il film sulla guerra si sta trascinando tragicamente da più di due anni. Ma nonostante le pesanti sanzioni economiche e il continuo invio di soldi e armi all'Ucraina i russi continuano a non rispettare la sceneggiatura scritta dagli USA. Anzi. Più passano i giorni e più viene confermato il fatto che ormai praticamente l'Ucraina non esiste più. O almeno non esiste più per come la conoscevamo nel 2022. Ormai la nazione guidata da Zelensky ha perso definitivamente 1/3 del proprio territorio e almeno due generazioni di uomini mandati a morire nelle trincee. Infatti se i sequel dei film attirano spettatori nelle sale cinematografiche il sequel della guerra attira solo uomini nei cimiteri. E nonostante tutto Zelensky continua a parlare di "controffensiva Ucraina", "riconquista dei territori" e "sconfitta della Russia". Il problema è che anche il mondo occidentale, contro ogni logica e buon senso, continua a scommettere su un'impossibile vittoria dell'Ucraina. Esattamente come il carabiniere che aveva scommesso assurdamente sul cavallo bianco.
Ma questa, purtroppo, non è una barzelletta...
Alessio Paolo Morrone