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“Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?". Così cantava nel 1976 il compianto Lucio Battisti. Ed è la stessa cosa che ho pensato io quando, ahimè, ho visto la copertina dell'ultimo numero de "L'Espresso" dove campeggia la foto di un'assorta Elena Cecchettin, eletta dalla redazione del noto settimanale come "personaggio dell'anno" (sic!).


Infatti tempo fa il sottoscritto, a ridosso dell'omicidio di Giulia sorella di Elena, si ripropose di non affrontare mai più questo argomento. Invece mi ritrovo a lambire il "caso Cecchettin" per la terza volta! Perché ormai è palese che questo delitto sia stato utilizzato dalle note élite sovranazionali come cavallo di Troia per scardinare le basi della Famiglia e della Società italiana. Siamo totalmente dentro la cosiddetta Matrix e solo uno stolto può non percepirne i nitidissimi disegni.


Tra l'altro pensavo che la copertina de "L'Espresso" fosse una meme fatta col photoshop da qualche burlone. Invece la realtà ha superato la più grottesca delle fantasie.


Quindi, come detto prima, è sotto gli occhi di tutti che i sostenitori dell'aberrante ideologia LGBTQ stiano sferrando un violento e imponente attacco a uno dei pilastri della Società (la Famiglia) utilizzando tutte le armi possibili ed inimmaginabili. Una vera e propria tattica di guerra ad alta intensità. E come tutte le guerre ad alta intensità vengono utilizzati massicci e indiscriminati bombardamenti per fiaccare il nemico, sia fisicamente che moralmente.


È innegabile di come in questi ultimi tempi sia aumentata la violenza e la potenza dei bombardamenti mediatici, operati dalle forze congiunte del mainstream globale. Soprattutto in Italia stiamo assistendo ad una immane recrudescenza della propaganda arcobaleno contro un inesistente patriarcato. Contestualmente siamo stati ammorbati dal "matrimonio"(?) di Cecchi Paone, con il suo giovanissimo toy boy, a ridosso del Santo Natale.


Ma davanti a questa forza d'urto mediatica e ideologica come potrebbe difendersi il cosiddetto "uomo della strada"? Quasi sicuramente egli cercherà conforto volgendo lo sguardo alla Chiesa e al Sommo Pontefice. Infatti l'Italia, pur essendo avviata verso un irreversibile percorso di scristianizzazione, possiede pur sempre delle profonde radici cattoliche e gran parte dei suoi abitanti è battezzato. Va da sé che il Vaticano e l'istituzione papale vengano visti ancora come dei punti di riferimento, anche agli occhi del mondo laico "duro e puro".


Purtroppo vediamo di come la via di fuga dalla dittatura gender-arcobalenica sia stata sbarrata proprio da quell'Istituzione che dovrebbe difendere a spada tratta i Valori tradizionali come, appunto, la Famiglia.


Infatti verso la fine del 2023 il Vaticano ha prodotto e veicolato un documento denominato "Fiducia Supplicans" nel quale si approva ipso facto la benedizione alle coppie "irregolari" e, nello specifico, alle coppie omosessuali.


In altra sede analizzerò meglio la questione però è un dato di fatto che il documento sopracitato vidimato dal Papa abbia creato profondo scompiglio, se non scandalo, in molte anime candide e sprovvedute. È come se, utilizzando un termine militaresco, fosse stata eseguita una "manovra a tenaglia". Ovvero una manovra strategica nella quale un esercito si trova aggirato e accerchiato dall'esercito nemico e quest'ultimo riesca ad attaccare alle spalle l'avversario impedendogli qualsiasi via di fuga.


L'unico modo per spezzare l'accerchiamento sarebbe quello di conoscere i punti deboli dell'aggressore e sfruttarli a proprio vantaggio.


E quindi, tornando al tema principale, come potremmo liberarci dalla morsa dell'ideologia LGBTQ? E quali sono i suoi punti deboli?


L'unica e potentissima arma che noi tutti possiamo e dobbiamo utilizzare si chiama "Intelligenza". Solo utilizzando il ben dell'intelletto potremo individuarne i punti deboli e neutralizzare la follia gender.


Infatti basta collegare due neuroni per capire che quell'immensa e minacciosa nave da guerra battente bandiera arcobaleno non è altro che un pedalò. Un gigante dai piedi d'argilla. Una barzelletta triste. Una cultura basata sul nulla.


Tutto ciò che ci è stato imposto, soprattutto in questi ultimi anni, è stato edificato su cose inesistenti create dal nulla. Prendiamo per esempio Volodimir Zelensky. Uno sconosciuto cabarettista ucraino spacciato dai media mainstream come un novello Churchill. Praticamente uno statista creato dal nulla per contrastare un'inesistente minaccia russa. Ugualmente Giulia Cecchettin è diventata una paladina LGBTQ creata dal nulla per contrastare un inesistente patriarcato. E guarda caso entrambi, pur con motivazioni differenti, sono stati eletti in tempi diversi come "personaggi dell'anno".


Ma ciò mi rende ottimista. Perché ormai, dopo quasi due anni, il bluff incarnato da Zelensky si è palesato in tutta la sua nullità e il suo nome sta progressivamente scivolando nell'oblio. Ugualmente Elena Cecchettin, essendo un bluff al pari del presidente ucraino, è destinata prima o poi ad essere inghiottita dall'imperituro oblio assieme a tutta la sua insulsa famiglia. Cosicché la povera sorella Giulia possa finalmente riposare in pace.





Alessio Paolo Morrone

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