Qualche mese fa mi ritrovai a vergare un articolo intitolato:"L'Eleganza del Male" (https://www.lagrandeitalia.net/alessio-paolo-morrone/2023/06/09/leleganza-del-male/) nel quale esprimevo alcune riflessioni riguardo l'efferato omicidio di Giulia Tramontano, la povera ragazza di Senago(MI) trucidata dal proprio compagno mentre ella era al settimo mese di gravidanza.
Come tanti altri fatti di cronaca nera il dramma di Senago, oltre a suscitare orrore e indignazione nell'opinione pubblica, suscitò particolare sconcerto la figura dell'assassino. Un noto barman di bella presenza, educato, affabile ed elegante che lavorava in uno dei locali più prestigiosi e "in" di Milano. Un personaggio che avrebbe sicuramente disorientato Cesare Lombroso poiché le agghiaccianti dinamiche dell'omicidio erano impossibili da attribuire ad una persona così curata esteriormente e apparentemente mite.
Purtroppo questi omicidi sconvolgenti e apparentemente inspiegabili si ripropongono ciclicamente e attualmente l'Italia tutta si è ritrovata per l'ennesima volta a discettare sull'ennesimo fatto di cronaca nera che ha per protagonista, suo malgrado, la poco più che ventenne Giulia Cecchettin (drammaticamente omonima della vittima precedente). Uccisa e gettata in una scarpata dal suo altrettanto giovanissimo ex fidanzato Filippo Turetta.
Chi scrive non aveva alcuna intenzione di dire la sua a riguardo di quest'ennesima tragedia, anche perché i media mainstream e quelli meno mainstream sono letteralmente intasati dalle opinioni non richieste dei proverbiali cani e porci. D'altro canto certe opinioni venute alla ribalta sono così assurde, così folli che il sottoscritto non ha potuto esimersi dal dire la sua a riguardo. Soprattutto perché mi son sentito tirato in ballo personalmente. Il perché è presto detto.
La nota saggista e avvocato Anna Maria Bernardini Pace, commentando l'omicidio di Giulia Cecchettin, pare abbia affermato che chi ha generato e allevato figli maschi dovrebbe sentirsi un po in colpa poiché ha messo al mondo dei potenziali mostri. Mentre chi ha figlie femmine ha generato potenziali prede che vanno addestrate a diffidare dei maschi.
Orbene stando a queste affermazioni ho avuto la netta sensazione di essere a capo di una sorta di Impero del Male in miniatura. Poiché si dà il caso che il sottoscritto sia padre di quattro figli, clamorosamente e scandalosamente tutti maschi!
Ora mettiamo da parte le amenità (per non dire altro) proferite dal noto avvocato e soffermiamoci sul fatto che dal continuo profluvio di parole e di opinioni sull'argomento si evince che gran parte degli italiani abbiano in tasca la ricetta, la formula universale per impedire che in futuro si possano ripetere dei fatti così drammatici. E soprattutto par di capire che se certi fatti drammatici si realizzano è perché la colpa è sempre di qualcun'altro. Infatti in questi ultimi tempi, quando capitano fatti di sangue in cui a farne le spese sono le donne, automaticamente si mette sul banco degli imputati il fantomatico e famigerato patriarcato. Ovvero quella "lugubre" entità che spingerebbe i maschi a diventare dei predatori in pectore. Mi sento di dissentire (scusate il gioco di parole) da questo presupposto poiché è fin dalla notte dei tempi che vengono commessi omicidi a sfondo passionale, sia che le vittime siano maschi o femmine. E se c'è stata una recrudescenza di questi fatti la si può far iniziare ad almeno 30 anni fa. Ovvero il periodo in cui la società progressista e modernista ha iniziato seriamente a picconare le basi della cosiddetta "famiglia tradizionale". E di conseguenza la figura del padre è stata col tempo sempre più svilita fino ad essere annullata. Ritengo perciò che quello che sta accadendo in questi tempi non sia colpa del patriarcato ma, al contrario, dall'assenza del patriarcato! Anzi per essere precisi dall'assenza di Dio in quanto Padre.
So che farò storcere il naso ai tanti "esperti" e "tuttologi" in servizio permanente effettivo ma alla base di tutte le atrocità a cui assistiamo quotidianamente c'è, appunto, la fuga dell'Uomo da Dio.
Fino a qualche secolo fa l'uomo occidentale, e in particolare italico, non ha mai messo in dubbio la propria vita terrena condizionata dal Trascendente. Egli partiva dal presupposto che ci fosse una sorta di Entità superiore che lo guidava o comunque era in grado di condizionarne la vita. Stiamo parlando di Dio sic et simpliciter.
A partire da Lutero prima e dalla Rivoluzione Francese poi l'Uomo ha iniziato a pensare di poter bastare a se stesso, di essere padrone della propria vita e di poterla guidare unicamente con la propria volontà. In poche parole l'Uomo ha smesso di credere in una dimensione metafisica confidando unicamente in se stesso. E quindi qualsiasi fenomeno naturale deve per forza avere una spiegazione a portata di mente umana.
Prendiamo per esempio il cosiddetto cambiamento climatico. È impossibile per l'uomo moderno ammettere che ci possano essere delle variazioni climatiche lungo i secoli che possano sfuggire al controllo umano. E quindi se c'è troppo freddo è colpa dell'Uomo. Se c'è troppo caldo è colpa dell'Uomo. I terremoti sono colpa dell'Uomo. Le eruzioni vulcaniche sono colpa dell'Uomo. Le bufere e le alluvioni sono colpa dell'Uomo etc. etc.
Ugualmente, tornando all'omicidio di Giulia Cecchettin, è impensabile per l'uomo comune accettare e archiviare l'idea che il delitto possa essere scaturito da un raptus o da un atto di follia dell'omicida. Ci deve "per forza" esserci una spiegazione logica e un concorso di colpa all'origine di questa tragedia.
E quindi, come abbiamo visto prima, la povera ragazza in realtà non è stata uccisa dall'ex fidanzato ma dal patriarcato. Anzi probabilmente il vero assassino di Giulia sarebbe il suocero della ragazza perché non avrebbe educato a dovere il proprio figlio.
Questa purtroppo è una delle tante follie che ho letto in giro per il web e che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, di come gran parte delle persone abbiano poche idee ma confuse. Infatti coloro che condannano il patriarcato sono gli stessi che lamenterebbero una presunta educazione poco rigida di Filippo Turetta. Educazione rigida che dovrebbe essere una peculiarità del patriarcato... Quindi chiederei vivamente a tanti commentatori seriali di fare pace con il proprio cervello.
Perciò seguendo questa logica se uno dei miei figli dovesse fare qualche danno la colpa sarebbe mia perché non l'ho educato a dovere. Ugualmente il sottoscritto avrebbe tutto il diritto di rigettare le accuse poiché a mia volta non sarei stato educato a dovere da mio padre. Va da sé che mio padre potrebbe accusare il fatto di non essere stato educato adeguatamente da mio nonno e così via, ad libitum fino al V° secolo D.C.
Vediamo quindi le assurdità a cui veniamo sottoposti quotidianamente quando si pretende di trovare una logica umana a tutto ciò che ci accade intorno. Non ultima il recentissimo trend di vergognarsi per il solo fatto di essere uomo e di chiedere perdono a prescindere nei confronti dell'intero genere femminile.
Quindi scusate se esisto in quanto maschio, bianco, etero, cattolico, sposo e padre. Inoltre chiedo scusa di non sentirmi direttamente responsabile né della violenza sulle donne, né dell'Olocausto, né delle segregazioni razziali di ogni tempo e luogo.
Ah! Dimenticavo. Non ho fatto neanche la prima dose...
Alessio Paolo Morrone
Come tanti altri fatti di cronaca nera il dramma di Senago, oltre a suscitare orrore e indignazione nell'opinione pubblica, suscitò particolare sconcerto la figura dell'assassino. Un noto barman di bella presenza, educato, affabile ed elegante che lavorava in uno dei locali più prestigiosi e "in" di Milano. Un personaggio che avrebbe sicuramente disorientato Cesare Lombroso poiché le agghiaccianti dinamiche dell'omicidio erano impossibili da attribuire ad una persona così curata esteriormente e apparentemente mite.
Purtroppo questi omicidi sconvolgenti e apparentemente inspiegabili si ripropongono ciclicamente e attualmente l'Italia tutta si è ritrovata per l'ennesima volta a discettare sull'ennesimo fatto di cronaca nera che ha per protagonista, suo malgrado, la poco più che ventenne Giulia Cecchettin (drammaticamente omonima della vittima precedente). Uccisa e gettata in una scarpata dal suo altrettanto giovanissimo ex fidanzato Filippo Turetta.
Chi scrive non aveva alcuna intenzione di dire la sua a riguardo di quest'ennesima tragedia, anche perché i media mainstream e quelli meno mainstream sono letteralmente intasati dalle opinioni non richieste dei proverbiali cani e porci. D'altro canto certe opinioni venute alla ribalta sono così assurde, così folli che il sottoscritto non ha potuto esimersi dal dire la sua a riguardo. Soprattutto perché mi son sentito tirato in ballo personalmente. Il perché è presto detto.
La nota saggista e avvocato Anna Maria Bernardini Pace, commentando l'omicidio di Giulia Cecchettin, pare abbia affermato che chi ha generato e allevato figli maschi dovrebbe sentirsi un po in colpa poiché ha messo al mondo dei potenziali mostri. Mentre chi ha figlie femmine ha generato potenziali prede che vanno addestrate a diffidare dei maschi.
Orbene stando a queste affermazioni ho avuto la netta sensazione di essere a capo di una sorta di Impero del Male in miniatura. Poiché si dà il caso che il sottoscritto sia padre di quattro figli, clamorosamente e scandalosamente tutti maschi!
Ora mettiamo da parte le amenità (per non dire altro) proferite dal noto avvocato e soffermiamoci sul fatto che dal continuo profluvio di parole e di opinioni sull'argomento si evince che gran parte degli italiani abbiano in tasca la ricetta, la formula universale per impedire che in futuro si possano ripetere dei fatti così drammatici. E soprattutto par di capire che se certi fatti drammatici si realizzano è perché la colpa è sempre di qualcun'altro. Infatti in questi ultimi tempi, quando capitano fatti di sangue in cui a farne le spese sono le donne, automaticamente si mette sul banco degli imputati il fantomatico e famigerato patriarcato. Ovvero quella "lugubre" entità che spingerebbe i maschi a diventare dei predatori in pectore. Mi sento di dissentire (scusate il gioco di parole) da questo presupposto poiché è fin dalla notte dei tempi che vengono commessi omicidi a sfondo passionale, sia che le vittime siano maschi o femmine. E se c'è stata una recrudescenza di questi fatti la si può far iniziare ad almeno 30 anni fa. Ovvero il periodo in cui la società progressista e modernista ha iniziato seriamente a picconare le basi della cosiddetta "famiglia tradizionale". E di conseguenza la figura del padre è stata col tempo sempre più svilita fino ad essere annullata. Ritengo perciò che quello che sta accadendo in questi tempi non sia colpa del patriarcato ma, al contrario, dall'assenza del patriarcato! Anzi per essere precisi dall'assenza di Dio in quanto Padre.
So che farò storcere il naso ai tanti "esperti" e "tuttologi" in servizio permanente effettivo ma alla base di tutte le atrocità a cui assistiamo quotidianamente c'è, appunto, la fuga dell'Uomo da Dio.
Fino a qualche secolo fa l'uomo occidentale, e in particolare italico, non ha mai messo in dubbio la propria vita terrena condizionata dal Trascendente. Egli partiva dal presupposto che ci fosse una sorta di Entità superiore che lo guidava o comunque era in grado di condizionarne la vita. Stiamo parlando di Dio sic et simpliciter.
A partire da Lutero prima e dalla Rivoluzione Francese poi l'Uomo ha iniziato a pensare di poter bastare a se stesso, di essere padrone della propria vita e di poterla guidare unicamente con la propria volontà. In poche parole l'Uomo ha smesso di credere in una dimensione metafisica confidando unicamente in se stesso. E quindi qualsiasi fenomeno naturale deve per forza avere una spiegazione a portata di mente umana.
Prendiamo per esempio il cosiddetto cambiamento climatico. È impossibile per l'uomo moderno ammettere che ci possano essere delle variazioni climatiche lungo i secoli che possano sfuggire al controllo umano. E quindi se c'è troppo freddo è colpa dell'Uomo. Se c'è troppo caldo è colpa dell'Uomo. I terremoti sono colpa dell'Uomo. Le eruzioni vulcaniche sono colpa dell'Uomo. Le bufere e le alluvioni sono colpa dell'Uomo etc. etc.
Ugualmente, tornando all'omicidio di Giulia Cecchettin, è impensabile per l'uomo comune accettare e archiviare l'idea che il delitto possa essere scaturito da un raptus o da un atto di follia dell'omicida. Ci deve "per forza" esserci una spiegazione logica e un concorso di colpa all'origine di questa tragedia.
E quindi, come abbiamo visto prima, la povera ragazza in realtà non è stata uccisa dall'ex fidanzato ma dal patriarcato. Anzi probabilmente il vero assassino di Giulia sarebbe il suocero della ragazza perché non avrebbe educato a dovere il proprio figlio.
Questa purtroppo è una delle tante follie che ho letto in giro per il web e che dimostra ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, di come gran parte delle persone abbiano poche idee ma confuse. Infatti coloro che condannano il patriarcato sono gli stessi che lamenterebbero una presunta educazione poco rigida di Filippo Turetta. Educazione rigida che dovrebbe essere una peculiarità del patriarcato... Quindi chiederei vivamente a tanti commentatori seriali di fare pace con il proprio cervello.
Perciò seguendo questa logica se uno dei miei figli dovesse fare qualche danno la colpa sarebbe mia perché non l'ho educato a dovere. Ugualmente il sottoscritto avrebbe tutto il diritto di rigettare le accuse poiché a mia volta non sarei stato educato a dovere da mio padre. Va da sé che mio padre potrebbe accusare il fatto di non essere stato educato adeguatamente da mio nonno e così via, ad libitum fino al V° secolo D.C.
Vediamo quindi le assurdità a cui veniamo sottoposti quotidianamente quando si pretende di trovare una logica umana a tutto ciò che ci accade intorno. Non ultima il recentissimo trend di vergognarsi per il solo fatto di essere uomo e di chiedere perdono a prescindere nei confronti dell'intero genere femminile.
Quindi scusate se esisto in quanto maschio, bianco, etero, cattolico, sposo e padre. Inoltre chiedo scusa di non sentirmi direttamente responsabile né della violenza sulle donne, né dell'Olocausto, né delle segregazioni razziali di ogni tempo e luogo.
Ah! Dimenticavo. Non ho fatto neanche la prima dose...
Alessio Paolo Morrone